Lasciamo Licata senza troppi rimpianti; la strada corre veloce verso la famosa Valle dei Templi, ceh non vediamo l’ora di visitare.
Agrigento si preannuncia con una periferia confusa e caotica, ma come sempre le sorprese arrivano dai posti meno famosi: in cerca di un caffè troviamo una pasticceria fantastica, frequentata solo da anziani del posto, dove le paste sono ottime e costano pochissimo. Dopo tre ore di pedalata un cornetto al pistacchio è d’obbligo.
I controlli all’accesso della Valle dei Templi sono molto rigorosi: file, mascherine, misurazione della temperatura. I custodi sono molto gentili e ci fanno lasciare in custodia le bici e le borse, così possiamo girarle tranquillamente a piedi.
Il pomeriggio ci rilassiamo in spiaggia vicino all’appartamento che abbiamo trovato. Le giornate sembrano lunghissime nonostante le pedalate, le visite e persino oziare in spiaggia un paio d’ore ci sembra di stare fermi da mesi. Per cui decido di fare un salto, senza attrezzatura e con la bici leggera, verso la scala dei Turchi, la scogliera famosa in tutto il mondo.
Per andarci seguo le indicazioni della SIBIT, quella che dovrebbe esser la ciclovia della Sicilia sud orientale, ma che si pere in strade scassate e poco raccomandabili, per cui appena trovo la statale mi ci butto, tanto c’è poco traffico. Attraverso Porto Empedocle e poi arrivo alla fantomatica spiaggia dove si concentrano tutti i turisti della zona e, come spesso accade, riconosco gli stessi che erano in coda con noi alla Valle de Templi.
La Scala non sarebbe accessibile, causa un crollo vicino, ma non c’è nessuno che controlla e i tantissimi turisti aggirano al recinzione e ci salgono comunque. Io decido di stare alle regole.
Faccio un salto anceh in stazione, per misurare il tragitto per domattina che vogliamo andare a Palermo e per capire se le bici ci stanno o meno. PEr arrivarci si fa la tratta finale della tappa del Giro d’Italia recentemente corso, e infatti l’asfalto è inaspettatamente perfetto. Il bigliettaio non lo trovo al suo posto, ma lo devo cercare tra i vari uffici; mi risponde gentilmente e si dimostra molto esaustivo: fosse stato al suo posto però anceh le due famiglie di stranieri avrebbero avuto le risposte che cercavano.
La sera ci concediamo un brindisi al nostro viaggio: come sempre , la sorpresa arriva dai posti più impensati: il lungomare vicino ad Agrigento, peraltro abbastanza squallido, si popola incredibilmente di gente alla moda; fa molto caldo e possiamo rilassarci in terrazza nonostante i nostro dresscode non sia proprio all’altezza, ma il bodyguard all’ingresso ci fa entrare ugualmente, gustando un ottimo aperitivo condito da snack fatti al momento per un prezzo giusto.