Dormito male anche questa notte…sarà stato il corposo vino rosso di ieri sera? Sarà stato il caldo opprimente di questa stanzuccia senza aria condizionata (a me proprio non piace ma devo dire che un colpetto ogni tanto per abbassare la temperatura ci sta)?
Oppure semplicemente il baccano di auto e moto all’incrocio qua sotto che è durato fino alle tre di notte? Ad un certo punto una Ducati è passata 5 volte, quasi stesse prendendo i tempi sul giro, accelerando a manetta fino a perdersi nella notte…..
Pazienza, siamo in ferie; svegliarsi presto e colazione abbondante…..peccato che i servizi di questo B&B (e di molti altri incontrati durante il percorso ahinoi!) non siano ancora rodati per la stagione anche se siamo a fine giugno; conveniamo con altre due ospiti che una colazione con cappuccio e brioches non è sufficiente per affrontare la tappa di oggi. Le due ragazze sono due laureate in fisica che seguono un convegno a Matera; ci lasciano per una visita ai Sassi dal belvedere prima di rientrare a casa; noi invece partiamo per l’assolata campagna materana.
La giornata è splendida ed il sole già picchia forte; campi di grano ed orzo a perdita d’occhio, strade secondarie dall’ottimo asfalto serpeggiano in lontanaza, e noi le seguiamo fedelmente; si pedala nel silenzio, accopagnati dall’onnipresente falco sopra la nostra testa; ad un certo punto vedo un cinghiale nel bosco accanto a me ma non sono abbastanza lesto nell’estrarre la macchina fotografica.
Dopo aver girato attorno al lago di S.Giuliano, un bacino artificiale comunque oasi naturalistica ci aspetta una rampa verso Grottole; sarà questa la prima di numerose risalite che effettueremo nei prossimi giorni; la strada è ottima, dalla pendenza ocstante, purtroppo il caldo è impietoso e fatichiamo non poco a scollinare verso Grottole dove ariviamo verso le 11 e trenta; decidiamo di fare una sosta per aspettare che passi il calore del mezzogiorno; la strada è ancora lunga verso Accettura e dobbiamo attraversare tutta la valle del fiume Basento che sarà rovente; ci fermiamo in un bar per un po’, scambiando due chiacchere con i titolari che prima sembrano un pò freddini e poi via via sembrano sempre più incuriositi del nostro viaggio; il figlio addirittura mi presta il computer per controllare la mail e si da da fare per telefonare ad un hotel ad Accettura per la nostra notte; la madre ci chiede se vogliamo riposare nel divano sul retro. Piccoli pezzi di un puzzle che compone la sfaccettata personalità di queste persone, in vero molto simili ai montanari o campagnoli delle nostre parti; freddi all’inizio e poi capaci di grandi slanci.
Dopo la siesta scendiamo nella valle del Basento; la strada è fantastica, tutta curve con raggio costante e asfalto ottimo; riesco a divertirmi anche con la bici carica; i 20 kg di bagaglio si fanno sentire in curva e piegare la bici così da un certo effetto; per contro basta una piccola discesa a prendere velocità folli!
Decidiamo di fare un pezzo di statale per evitare dispendiosi saliscendi; il traffico é comunque scarso fino a Garaguso stazione dove ricomincia la salita fino al paese; facciamo rifornimento di acqua, il caldo si fa veramente sentire. Traffico come al solito scarso, quasi inesistente; mi fermo presso un contadino a farmi fissare il pedale che si è sganciato; non ho una brugola così grossa dietro, pesa troppo; lo trovo che armeggia dietro un trattore gigante, dalle ruote posteriori più alte di me; avevo già visto questi bestioni nelle piane qua sotto e devo dire che sono proprio dei mostri meccanici.
Sulla strada vedo volteggiare sopra di me parecchi falchi; mi fermo ad osservarli mentre virano con la coda, lentamente, assecondando i moti dell’aria; quando estraggo la macchina fotografica per provare ad immortalare il momento ma mi accorgo di quanto siano veloci e di come sia impossibile fermare questo momento, che rimarrà solo nella mia mente e, spero, in queste parole.
A Garaguso troviamo la solita provvidenziale fontana di acqua freschissima; mi fermo a chiedere la strada migliore; come spesso accade ai viaggiatori muniti di carta le nostre richieste vengono puntualmente disilluse; io chiedo una strada con tanto di nome e di km e loro mi rispondono “Ascolta me, non guardare la carte: svolta a destra, poi segui fino al bivio e lì trovi le indicazioni”. Differenti interpretazioni dello stesso spazio e del tempo necessario per coprirlo.
Anche la discesa da Garaguso si rivela entusiasmante, e la successiva strada che segue fedelmetne i fianchi della montagna è proprio divertente; veniamo sorpassati da un Monster che liscia le curve dolcemente, come farebbe una madre coi capelli del proprio bimbo; mi viene un pò di rimpianto per non essere in viaggio in moto, per godersi la libertà di queste strade che le nostre Alpi ormai non hanno più, congestionate come sono.
L’utlima salita verso Accettura è abbastanza probante; siamo sopra gli 80 km ormai e Giorgia fatica un pò; arriviamo in paese giusto per l’aperitivo; l’Hotel (l’unico in realtà) è proprio carino ed il proprietario è gentilissimo; ci dice che la settimana scorsa sono passati da lui dei cicloturisti danesi e che per il giorno dopo ne aspetta altri da Matera. Dopo una doccia rinvigorente (faccio anche in tempo a vedere la finale downhill dei mondiali in Val di Sole sul satellite) è proprio tempo di una buona birra in piazza; ci sediamo sulla panchina con quel piacevole senso di stordimento dell’alcool a stomaco vuoto osservando i vecchietti al bar, le coppiette a passeggio, i bulli che passano in auto smarmittate in un quadro variopinto e divertente; ad occhio i paesi sembrano più vissuti che dalle nostre parti; la piazza ha ancora un senso, un posto dove perdersi piacevolmetne in discussioni futili o in semplici convenevoli.
La sera il proprietario dell’hotel che è anche il cuoco ci delizia a cena con un antipasto mare e monti; dopo tre quarti d’ora che mangiamo ci domanda se vogliamo cominciare coi primi!!! Purtroppo non riusciamo proprio a ingurgitare tutto e con sommo dispiacere rinunciamo ad una serie di primi “da ciclista”!.