Ahh… finalmente un bel riposo in un alberghetto carino!
finalmente una colazione degna di questo nome per affrontare una giornata in bici sulle Dolomiti Lucane!
Oggi mini tappa fino a Pietrapertosa, borgo incastonato sulle pendici delle Dolomiti Lucane; scendiamo da Accettura fino al ponte da dove comincia una lenta ma costante salita verso il centro faunistico; la salita è dolce e non pone problemi; in cima troviamo il centro aperto e la signorina ci consiglia di andare a visitare il recinto dei daini, vicino ad una fontana di acqua freschissima. Troviamo un signore in tenuta da jogging incuriosito sul nostro viaggio; ci dice di andare a a Terranova in un ristorante, La Luna Rossa, che offre specialità tipiche.
Non mancheremo; per ora scendiamo in picchiata verso la SS407 vicino al fiume Basento; riesco ancora divertirmi come un matto con la bici carica di bagagli, anche se sento i freni che faticano molto.
Il volo dell’Angelo.
In fondo ricomincia la breve salita verso Pietrapertosa; il sole è già alto e bisogna fare in fretta; mentre salgo noto dei cavi tirati a mezz’aria; è il famoso “Volo dell’Angelo“, questa nuova attrattiva turistica; un cavo lungo un paio di km dove scorrere con una carrucola a una montagna all’altra fino a raggiungere la velocità di 120 km/h (dicono); nel silenzio si sentono le grida delle persone che stanno facendo il tragitto; mi sembra una gigiata ma quasi quasi nel pomeriggio ci provo….
Accettura Pietrapertosa KML file
Il “Mascio” e la festa del Santo Patrono.
Il borgo è magnifico, arroccato sulle pendici di queste guglie grigie che sembrano schizzi di lava raffreddati in un istante; ci sono parecchie persone per la festa del santo patrono; il poco traffico locale è deviato per la processione di rito ed al bar dove ci fermiamo c’è una vigorosa discussione sul tragitto migliore della stessa (!). Ci fermiamo nell’unico albergo del paese, e scopriamo che non accettano carte e che nel raggio di 10 km non esiste una banca… addio al Volo dell’angelo (38€, però! pensavo che i prezzi fosssero inferiori al sud), dovremo centellinare i risparmi per la cena.
Una birra alla sagra del paese, poi tutti a vedere i tentativi di salire il “Mascio“, una sorta di palo della cuccagna alto una trentina di metri; un volenterso se lo scala tutto da solo, con il solo ausilio di due corde, senza nessuna assicurazione!!!