PEr il viaggio a PArigi abbiamo valutato parecchie alternative: volo ,treno, auto, ma da un po’ volevo prenotare con Flixbus, la compagnia tedesca che nel 2013, appena liberate le licenze, ha rivoluzionato il modo del trasporto passeggeri a lungo raggio.
Il business di Flixbus è tipico della nuova era che stiamo vivendo; tanta tecnologia e marketing aggressivo per far fatturato senza di fatto possedere nulla; sfruttando le nuove tecnologie si mettono in contatto la domanda e l’offerta: come Air BnB, che non possiede le case dove si soggiorno, come Booking, come Uber e tanti altri business online Flixbus on possiede gli autobus che rimangono di proprietà del padroncino o della piccola azienda privata. Aziende che può capitare che, per il loro successo improvviso e a crescite esponenziali, metta in crisi modelli stabili da tempo, suscitando le ire non solo di altre aziende ma a volte persino delle persone; nel caso di Flixbus una norma italiana tempo fa voleva proibirla. Si pensi poi ai problemi creati da AirBnB nelle grandi mete turistiche tal ida sollevare le ire delle persone.
Alla fine, per rapporto qualità/prezzo ho scelto Flixbus: costava la metà del treno e poco meno dell’aereo, con il vantaggio di partire da Trento e senza problemi di lasciare l’auto in un costoso parcheggio aeroportuale.
All’andata fino a Torino, cambio per Parigi; pochi problemi all’imbarco, nessuna questione sul peso o sul volume dei bagagli (di certo non i nostri adatti a un soggiorno in bici!), abbondante spazio a bordo e sedili comodi; non sicuramente come i semi-coche che avevo provato in Argentina però abbastanza da dormire e svegliarsi riposati a Parigi Bercy alle nove di mattina!
Peccato che le soste, specialmente quelle di interscambio, non siano in zone piacevoli; ci vorrebbero delle autostazioni del calibro delle stazioni francesi: ampie, accoglienti, pulite, dotate di tanti servizi; la maggior parte delle volte ci si ferma in un piazzale dove se sei fortunato trovi una macchinetta con degli snack (Stoccarda) oppure nulla (Strasburgo, la sede del parlamento europeo e piena di giovani!), per non parlare di una strada come a Trento oppure a Karlsruhe. Molto meglio Monaco, con una stazione dotata di tanti servizi (e un provvidenziale Kebab a mezzanotte sul viaggio di ritorno!)
Il confort del viaggio dipende comunque dallo stile di guida dell’autista (ottimo all’andata, peggiore al ritorno) e del traffico; a Stoccarda una deviazione ci ha costretti a girare per la città arrivando a Monaco con ben 45 minuti di ritardo. Pensando ai frequenti ritardi dell’alta velocità o agli scioperi del trasporto ferroviario però ci si lamenta di meno.