Esilarante come sempre Stefano Benni. Passano gli anni ma lui è sempre li a ricordarci le nostre piccole imperfezioni, i nostri difetti.
Ecco come descrive i malati di telefonino gli schermofili.
“Ai tavoli il telefonino era una posata, vicino a coltello e forchetta. […] Una ragazza chiedeva l’olio al vicino via Skype, il dirimpettaio le passava l’oliera allegando un video porno.
In un tavolo di schermofili particolarmente accaniti, uno catturava Pokemoni, uno rispondeva agli auguri di compleanno dell’anno prima, un altro calcolava quante calorie c’erano nel suo gelato che nel frattempo si scioglieva e lui doveva rifare il calcolo. Un tipo lasciava la sua ragazza con un SMS, ma intanto lei aveva già trovato sedici pretendenti sul sito “Sola non ci sto”.
Ecco come in quattro frasi fotografa la nostra amara situazione attuale.
“Mi chiamo Fatima. Nella mia famiglia metà sono diventati fanativi, metà sono stati uccisi dai fanatici. Faccio la donna delle pulizie ma quando scoprono la mia storia mi cacciano via, hanno paura. Io penso invece che ci dovreste ringraziare. Non avevate più idee né speranze, non credevate piu a nulla. Odiando noi fate carriera politica, o vi sentite per un momento superiori, oppure sperate che cacciandoci via ogni vostro problema sparirà.
L’odio vi tiene in vita, ma attenti è come una droga: ce n’è bisogno sempre di più.”