Stavolta tocca a Enrico scendere in pista; quest’anno è in categoria G3 e le cose si fanno sul serio. C’è già chi utilizza i pedali a sgancio e ha movenze da campione.
I primi passi non sono incoragginati; se i lpercorso G1 e G2 è poco più di un giro intorno la bel laghetto delle trote, il G3 subito parte duro su un prato impervio, per poi scendere su un tratto ripido e scassato hce farebbe scender a piedi metà bikers di una granfondo. Purtroppo nella scelta dei percorsi per i ragazzi ancora c’è poca uniformità; lo faccio presente agli organizzatori (due dei nostri G4 si cappottano spaventosamente durante le prove) ceh si inventano una chicke lane ancora più tricky.
Il pezzo nel bosco invece è quell oceh ci vuole per una gara giovanissimi: guidato, tecnico, senza sassi e con molti rilanci.
Enrico dopo un po’ di tentennamenti ce la fa e anche in gara mi stupisce per la caparbietà dimostrata; bene, è così che si diventa gradi.
E’ ora di prendere una bici un po’ seria però.