Uhm… comincia male la giornata…… fermo al parcheggio delle Torri di Man faccio il numero di Roberto; ho lasciato l’ARVA nell’altro zaino e non vorrei essere estromesso all’ultima gara della Coppa delle Dolomiti. Per fortuna ne ha uno in più e me lo presta.
Arriviamo a Campiglio in orario sul suo furgone rosso; messo a posto tutto mi accorgo che manca anche la mia super sonda in carbonio; giro per il parcheggio chiedendone una in prestito: incontro il collega Giancarlo; per fortuna il suo amico ne ha una in più (pesantuccia…. chi non ha testa abbia gambe!!) e me la presta….. posso fare la gara.
I presupposti per la sfiga ci sono tutti, speriamo di averla esaurita tutta prima del Mezzalama… penso prima del via; siamo al Rifugio Boch a 2000 metri; tutto intorno a noi un brulicare di atleti in tutina che si riscaldano; spiccano le quelle arancioni dell’esercito, oggi sarà dura per gli atleti regionali, anche se vedo Manny Reichegger fresco vincitore della Coppa del Mondo. Tra le donne fuori provincia solo la Pellissier, anceh lei inguainata nella tutina arancione, che su di lei devo dire fa un certo effetto…
Al via parto deciso, la prima parte è facile lungo la pista; man mano che il serpentone si sfila perdo e riguadagno posizioni; ognuno ha il proprio passo e si riesce a tenere un bel ritmo; arrivati in fondo alle zete sono dietro ad un bel gruppetto: Orietta, Nadia, Stefano e Fulvio. Le zete sono la mia passione e riesco a tenerli agilmente, anche facendo qualche sorpasso; siamo a Cima Grosté, pronti per la prima discesa; cambio con loro quando CRAC! rompo il cordone dello scarpone destro che blocca la caviglia… GRRRR! che fare? Intorno nessuno ne ha uno di riserva, un concorrente mi presta del nastro, ma non riesco a bloccarlo bene; mi rassegno a scendere l’impervio canalone con la caviglia destra ballerina. Le prime curve sono proprio ripide, e riesco a sciare anche decentemente perché è tutto un saltare di qua e di la; il peggio viene quando devo mollarli su un tratto più scorrevole, è come stessi sciando sulle uova, il timore di cadere e storcermi la caviglia la settimana prima del Mezzalama è forte, devo rallentare. Passano i concorrenti come treni; prima Claudio, poi Marcello.
Al cambio in fondo alla Corna Rossa una guida mi presta un cordino; lo lego intorno allo scarpone e riparto, anche se adesso risulta troppo bloccato in salita; peccato perché sto bene, riesco a recuperare di nuovo un pò di persone, sci sullo zaino e via di corsa: a metà ho recuperato Marcello, al cambio ho recuperato Claudio; nuova discesa, di nuovo mi passano quelli che avevo lasciato indietro in salita, pazienza, oggi va così. Al nuovo cambio saluto la guida di prima “Ti riporto dopo il cordino!” gli grido e riparto; l’ultima salita è un lungo traverso dove riesco a mulinare le gambe; passo i miei compagni di gara, in fondo vedo Claudio e lo raggiungo al cambio mentre sta partendo; veloce tolgo le pelli anche io, parto ed un bastoncino mi rimane infilato nella neve…. UFF! mi giro chiedendo a qualcuno di prendermelo; “Noi non possiamo aiutare gli atleti!” mi dice un solerte controllore. Guardop un tipo appena superato che sta arrivando, sono lì per accettare il suo aiuto….. allungo la mano……. e quello passa senza dire nulla!!!!! Cosa non si farebbe per una posizione!!!
Torno indietro a scaletta, prendo il bastoncino e via alla caccia del tipo davanti….. lo passo poco prima della curva e SORPRESA! C’é un altro cambio pelli; fatto al fulmicotone, mi metto all’inseguimento di Claudio che mi arriva subito davanti.
Beh, a parte le sfighe, mi sono proprio divertito, finalmente una gara tecnica!!!