Questo itinerario di scialpinismo parte dalla val dei Mocheni, da Palù del Fersina – Frotten e attraverso la val Mattio raggiunge la cima del monte Corce. Si abbina a quelli fatti da Brusago e sempre da Palù passando per il passo Palù. Questo mi è piaciuto di più proprio perché fatto ad anello: certe giornate sembra di poter vagare per i monti senza limiti, disegnando e tracciando traiettorie sul bianco; è vero che in questi territori si trova sempre una traccia da seguire, però la libertà che dona questo sport è ineguagliabile.
Via al fotoracconto!
Non ci penso su due volte; quando capitano queste giornate vale la pena approfittarne: lascio un messaggio al fido KarlHeinz e tolgo le pelli al volo, per scendere il vallone immerso nell’ombra e ancora polveroso a 10 giorni dall’ultima nevicata. Una breve risalita al sole e poi di nuovo discesa nella polvere sul versante all’ombra del Monte Croce. Dieci anni fa, quando le gare avevano cominciato a prendere piede e il ripellaggio (o cambio d’assetto per dirla tecnicamente) era diventato abituale, avevamo inventato il concetto di scialpinismo dinamico e moderno: non più una salita e discesa dallo stesso versante, ma vagare per i monti cercando nuove traiettorie e giri ad anello, cosa che contraddiceva qualsiasi guida di scialpinismo. Ad oggi, la tecnologia ha prodotto sci larghi al centro dal peso di un kg, e fare 5-600 metri di dislivello all’ora in salita è alla portata di tutti. La sciabilità è inoltre nettamente migliorata e si riescono a tenere medie elevate senza tirarsi il collo. Oggi infatti, pur accusando la stanchezza della gara di nuoto di ieri e dell’allenamento in bici dell’Oltrefersina del pomeriggio, alla fine arrivo in cima al monte Croce prima delle 10, in meno di 2 ore e mezza.
In vetta trovo una combriccola arrivata da Palù; seguirò loro al rientro.
La discesa dalla cima, a parte i primi 20 metri senza più neve, si rivela anche troppo dura. Ma le condizioni con queste temperature possono cambiare rapidamente, come dimostra questo crepaccio che si è aperto fino al prato proprio sotto la cima.
Alla fine la risalita verso passo Palù è più breve di quanto mi ricordi; sol ola discesa in val Battisti nono è proprio delle migliori: occorre cercarsi versanti in ombra per avere ancora un po’ di polvere. Arrivo alla macchina prima dei miei compagni, a cui offro un birra per farmi perdonare di aver abbandonato la compagnia a metà strada.
Questa è la parte dello scialpinismo old-school che preferisco.