Lo scialpinismo moderno è questo. L’imbarazzo della scelta nella salita, la libertà della discesa, la velocità nei cambi, la versatilità della attrezzatura moderna leggera in salita e performante in discesa.
Salendo al passo San Pellegrino la mattina non possiamo che fermarci estasiati del sole di primavera che accende le crode di Cima Uomo; a destra invece la bastionata rocciosa di Cima Bocche e Cima Iuribrutto è ancora sprofondata nel sonno dell’inverno, solcata da canali innevati tra cui il mitico canale Holzer, che oggi saliremo (o scenderemo?). Si vedono le zete dei tracciatori, e qualcuno già è partito per andare ad approntare i ristori.
Mi sono iscritto all’ultimo, decidendo di andare dopo un rapido consulto famigliare, con il solito zaino preparato all’ultimo, scarponi nuovi ancora da termoformare e la testa piena di customer organization, PMI, functional manger e legal appresi al corso in Business School del Sole 24 ore. Simpatici i milanés, però dopo dieci minuti di inglesismi più o meno conosciuti ne hai già piene la scatole e vorresti tornare a correre sui prati; per cui è domenica, sono in pausa anche i bauscia, e godiamoci ‘sto spettacolo valà, che quella è un’altra storia.
Al via l’ennesimo lato B della tutina Crazy Idea (demonio di una Valeria, ma non mi dirai che non è voluta la semi-trasparenza dei fondoschiena tigrato eh?) scalda i motori in una danza erotica che manda in subbuglio il plotone; Ci siamo appena ripresi da venerdì scorso e qui ci siamo ripiombati. Forse la ragazza è meglio che si dia una calmata che qua i mufloni del gruppo cominciano a sbuffare; partiamo valà che siamo qua per goderci la vergine ….. neve.
Al via mi trovo impastato come non mai, ma in qualche modo riesco a tenere il ritmo; appena cominciano le zete cominciano a slittare le mie pelli race, forse era meglio montare quelle altre; mi sento come sulle uova, non riesco spingere, continuo a slittare ma vedo intorno a me gente nelle stesse condizioni; un paio di cambi veloci, discese un po’ problematiche da cima Bocche molto sassosa e siamo sulla salita verso cima Iuribrutto; qua le pelli dichiarano forfait definitivamente; prima una e poi l’altra necessitano di un cambio e continuiamo a scambiarci posizioni con persone afflitte dallo stesso male; il canale Holzer è veramente tosto, ma in cima hanno scalato una scala bella larga, ma con scalini da 50 cm per la gioia dei nostri quadricipiti…AAARGHHH! come bruciano in cima! Si rimettono gli sci per gli ultimi metri sopra il Col Margherita…. no! Di nuovo lei, il lato B della perdizione! Concentrati concentrati sei qui per la gloria e per la fi….ne della gara.
Imbocco il cancello del freeride per l’ultima discesa da brividi e la gentilissima mi lascia passare, forse è meglio perché da lì dietro ero poco concentrato sui rischi della discesa; ultime curve di sopravvivenza con i muscoli che bruciano, ci fosse almeno neve bella ma oggi va un po’ così e non lamentiamoci, chiudo dentro le tre ore in una gara veramente tosta.ClassificaPizolada_2015a