Alla faccia dei raduni “non competitivi” di Mountain Bike
Qua si alza sempre di più il tiro; con la scusa di fare il giro delle malghe delle Maddalene ci piazzano 47 km con 1600 m D+ e da Revò arriviamo fino alla galleria della Val d’Ultimo, tutte zone frequentate solo d’inverno.
Mi alzo controvoglia poiché il cielo minaccia temporali; invece c’è quasi il sole ed allora, dopo una visita mattutina alle mie apine, decido con il fido Beberosky di provarci; arrivati in val di Non comincia a piovere, e allo striscione di partenza siamo ben una ottantina di pazzi sciagurati sotto una pioggia scrosciante, a implorare un taglio del percorso.
Niente da fare, si parte.
Parto con più calma per poi aumentare, ma nel toboga del bosco perdo l’attimo e piazzo un dritto che mi fa perdere contatto con il gruppetto e comincia la mia pazza ricorsa; nel vuoto tra i primi 15 ed il resto del gruppo rimango subito solo, intravedendo ogni tanto quelli davanti; pazienza la salita, ma il lungo (10 km) tratto in falsopiano nei bellissimi boschi fino all’imbocco della val d’Ultimo non trovo nessuno e me la faccio da solo; ogni tanto spero che qualcuno mi raggiunga da dietro per darmi un cambio nel fango che si incolla alla ruota ma nessuno si fa vivo.
Prima della galleria si svolta a sinistra verso le bellissime malghe che oggi purtroppo sono avvolte nella nebbia; recupero due avversari ma poi, lanciatomi in discesa, scopro che i freni non frenano a dovere lasciandomi n balia di staccionate, dirupi ed altri rozzi metodi per frenare la mia rocambolesca discesa. Per fortuna il percorso non è impossibile e riesco a trascinarmi al traguardo in onorevole 16esima posizione e secondo di categoria, ma ho perso troppi minuti in discesa!
Beberosky ormai lanciato nell’olimpo della specialità chiude quarto assoluto e mi rifila quasi 10 minuti!