Eppure ero convinto di esserci già stato qua, nella mia lontana ormai era scialpinistica pre WEB.Ero con Willy e Lele; il primo serafico come sempre, scevro da qualsiasi apprensione in montagna e rigorosamente senza guanti e berretto, un vero “hymalaista”; il secondo in perenne lamento; uffa questo sentiero si scivola è tutto ghiacciato, uffa che lunga, uffa che stanco mi fermo.
Alla fine ero arrivato da solo in cima, i miei due compagni avevano mollato prima; mi ricordo di aver visto la cima sbucare dalla neve proprio come oggi; solo che allora c’era un sole splendido, si vedeva il Monte Magro (Magerstein) e tutte le Vedrette di Ries; il Collalto, la BarmerSpitze, il Lenkenstein; e già allora mi ero immaginato che quel pendio sud che partiva dalla cima poteva portare giù fino al ghiacciaio del Monte Magro, un bell’itinerario.
La discesa poi ce l’eravamo goduta; neve fantastica, dall’inizio alla fine; avevamo tolto gli sci un momento lungo il sentiero.
Non ho una foto e nemmeno una traccia GPS; eppure è tutto vero, lo giuro.
Poco male, se non altro ho fatto uno sforzo di memoria, mi sono ricordato di momenti ,di istantanee senza l’ausilio della tecnologia o di posto, commenti, tuit e tutte quelle cazzate che ci riempiono la testa e ci impediscono a volte di vedere a fondo le cose.
Oggi invece non mi pare nemmeno di esserci stato in cima; nebbia dall’inizio alla fine; neve orrenda, a parte un pendio dai 3000m ai 2600m, un caldo esagerato con slavine di fondo persino a 3000 metri; se non era per KarlHeinz e Bonny sarei tornato indietro. Si sa che tre è il numero perfetto per una gita in montagna; ci si da forza ,convinzione, l’ignoto diventa amico, il bosco meno scuro; c’è quello più veloce, quello più tecnico, quello che mette d’accordo tutti ed alla fine si arriva in cima e, pe fortuna, a casa.
Ci siamo fatti anche una buona “Pasta alla Pastora” alla base, come non facevo da anni alla fine di una gita, che relax!