La corsa nel salotto buono di Trento…. purtroppo per me non ero al top della forma!!!
Persino il caro vecchio Ettore mentre leccava il suo cono gelato con il maglioncino sulle spalle come fosse in centro a Capri appena sceso dallo yacht mi ha visto bollito, e dopo un iniziale incitamento i primi giri, mi ha confessato che si vedeva che non ero in forma.
Chiudo con un onesto 18′ 08″, a circa 3′ 40″ al km; il mio ritmo di questi tempi, anche se le gare della scorsa settimana mi avevano un po’ illuso di aver ripreso la condizione dell’anno scorso.
Per quanto riguarda la corsa in centro storico devo dire che mantiene il suo fascino; i palazzi antichi, i marciapiedi consumati avanti e indietro negli anni del liceo, (quando si affrontava il giro al “Sas” facendo vasche su vasche, nella speranza di incontrare qualche donzella), hanno sempre un che di magico.
Ai tempi si era sempre alla ricerca di un incrocio di sguardi preludio a chissà quale sentimento, mentre oggi, nel pieno dello sforzo, a 180 battiti costanti, ho cercato qualche sguardo ristoratore nelle persone dietro le transenne, ma erano troppo indaffarate nel chiacchiericcio e nessuno badava a noi poveri podisti dopolavoristi. Per la verità, a parte il popolo degli appassionati, non hanno considerato granché nemmeno i professionisti, e dire che c’era in gara il bronzo olimpico di Rio de Janeiro, uno che quando ha accelerato ha fatto tre km a 2′ 50″ tra una transenna e l’altra, mica in pista.
Spettacolo puro, quando si parla di sport.
E cosa sempre più strana, tornando ai nostri mali: la caviglia non mi fa male durante la corsa (e qui si spinge, non è che si corre sul velluto, eh?) e nemmeno dopo; invece più sto fermo più ho male… mah!
classifiche_giro_al_sas_2016
Giro al Sas, secondo giro.