Riabilitiamo con una prestazione incredibile una stagione sfortunata!
Ho passato tutto agosto a piangere i miei mali: non solo la tendinite al tendine d’Achille rimediata a Mezzolombardo tre mesi fa, ma pure il gomito del golfista senza aver mai giocato a golf che mi ha impedito di presenziare a dovere alla nostra gara di Mountain Bike dell’Oltrefersina. Mi sono iscritto controvoglia alla gara sopra casa, ingolosito dal fatto che è stata insignita del titolo italiano.
Mai fidarsi degli sportivi… sono peggio dei pescatori in quanto a menzogne
Al via quindi pieno di dubbi: partire col nuoto e poi vedere se il gomito fa male; partire in bici e vedere se il tendine fa male e sperare poi nella corsa di non rompere tutto; ho avuto alcuni incubi notturni di rotture di tendini che non mi hanno fatto dormire proprio bene. E soprattutto la candida richiesta dell’amico Tovazzi. “Ma sei stai male perché fai la gara?”
Già… perché?
Partenza con un nuoto discreto (ENDU mi dice 1′ 31″ / 100 metri, mi sembra troppo poco, forse non erano proprio 1000 metri), non lontano dalla testa della classifica e dagli avversari conosciuti. Mi gestisco tra il gruppo di testa che vedo davanti a me e quello in cui sono, da cui ogni tanto esce qualcuno a infastidirmi il giusto nel transito alle boe; esco con il 43esimo tempo. Giorgia mi urla al cambio che i miei avversari sono solo 30″ davanti, ma è gente tosta che non tira i freni in bici. Ci metto un po’ a prenderli, e quando li raggiungo siamo ormai a Malga Laghetto, su una lunga salita pedalabile dove mi stanno attaccati e non mi mollano.
Provo a staccarli in discesa tirando l’impossibile cercando peraltro di imboccare i bivi corretti (dove l’anno scorso e tre anni fa avevo sbagliato); niente, Giotto non molla gli dico, ma lui sornione sta dietro, mentre io e un S1 (almeno 20 anni meno di me!) ci sfidiamo da ignoranti su ogni salita come fosse una battaglia ai punti e non a tempo. Mentre tiro il gruppetto dopo la Tana Incantata riesco persino a sbagliare l’unico bivio non segnalato (ottima quest’anno la tracciatura) e, ritornato sui miei passi, cerco di recuperarli; nell’unico tratto tecnico impegnativo vedo Luca con la bici in mano; lì per lì penso che abbia forato, invece saprò dopo di una caduta seria che avrebbe potuto compromettere non solo la sua gara, ma ben altro. Più avanti un altro con la bici in mano sta riparando una foratura; saprò dopo che si tratta del Campione Europe di Cross, uscito un minuto prima a nuoto e avanti di un paio di minuti.
Dopo essere scesi ai Virti con una discesa indiavolata l’S1 davanti a me sbaglia una curva e lo infilo, per poi cominciare a risalire verso il lago: questa gara non finisce più e con continui rilanci e rampe mette a dura prova i quadricipiti; poco prima del lago un’altro sta raggiungendo la T2 con il posteriore completamente stallonato come ieri Kerschbaumer ai mondiali MTB; lo incito a non mollare, manca veramente poco. Concludo in un discreto 1h 19″ con il 12esimo tempo assoluto; stranamente il Parolari con i suoi polpaccioni d’acciaio e la nuova divisa azzurro fiammante non mi è venuto a prendere oggi: non mi sarebbe dispiaciuto averlo al fianco, o magari anche diciamo, ciucciargli ruota senza vergogna.
Che dire della corsa? Essendo fermo da tre mesi non potevo aspettarmi nulla, se non di riuscire a correre senza tanto dolore; all’inizio in salita mi ha fatto un po’ male il tendine, poi pian piano sono riuscito a tirare anche in discesa prendendomi i miei bei rischi, recuperando quelli che mi superavano in salita.
Come sempre non bisogna mai mollare perché alla fine vinco il titolo con meno di 15 secondi sul secondo! Terzo il mitico Werner sempre in palla! Luca arriva dopo un po’ con uno zigomo dolorante
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