Sono tre giorni che piove e fa freddo…
Eppure la voglia c’è; che fare: andare o non andare? Quelli del CC Senza Freni poi vanno tutti, e che faccio? Rimango a casa a guardare fuori se piove o no?
Dopo una notte incerta (dovuta più che altro alla birra bevuta al compleanno degli amici di Giorgia, in una simpatica baita sopra il lago di Cavedine dove c’era una temperatura settembrina…) mi sveglio e vedo sereno; allora le previsioni nefaste del giorno prima non sono vere…via , si va!
Sono a ritirare il pacco gara, me ne esco dubbioso e chi ti incontro?
Il vecchio Gibo!!! Certo che tanto possente sembra in bici quanto mingherlino dal vivo; mi ricorda un bambolotto per bambini, magrolino e dalla camminata strana; del resto, per uno che passa tutta la vita curvo sulla bici non deve essere facile avere un bel portamento; incontra Janes e si scambiano due battute; Gibo lo invita nel suo camper: chissà, staranno preparando la gara? Prenderanno lo stesso beverone magico? Scambio due battute con Potrich, valutiamo anche noi la tattica di gara; ma che tattica vuoi che facciamo? Partire a tutta sperando di durare, gomiti larghi per non far passare nessuno e dare il massimo in discesa……..ma và!!!
Siamo in partenza; lo schieramento è affollato, per una volta non sono in fondo al gruppo; qualcuno impaziente vuole superare, porta la bici fuori dallo steccato, ma i giudic della federazione lo ricacciano dentro; qualcuno lo prende per il culo, cosa vuoi che sia un minuto in più quando davanti si hanno 500 o 600 persone….
Il volo dell’elicottero segna la partenza imminente; da dove siamo vediamo i primi scattare come i forsennati, affrontano la salita del prato come fosse asfalto; quando passiamo noi si forma il solito intoppo, ma tanto.. ci sono altre 5 ore di gara per superare….sempre che se ne abbiano le forze. La prima salita del Tablà da Bertoldi verso Slaghenaufi la faccio in conserva, si fanno dei trenini, scatto allo scollinamento per cercare un pò di spazio in discesa, ma vedo che tutti la mollano bene; il tratto di sentierino di Monterovere fa un piccolo tappo; c’è davanti una ragaza che scende; dietro sento uno che bestemmia; certa gente non sa proprio godersi la domenica mattina…
Si risale verso Passo Vezzena in piccoli gruppi; ormai noto certi numeri che sono sempre intorno a me; evidentemente i miei ritmi sono questi; lungo il falsopiano per Passo Vezzena ci diamo il cambio, ci aiutiamo perr evitare le enormi pozzanghere di tre giorni di pioggia; sento parecchio freddo, mi sono vestito proprio male. Dopo un tratto di discesa si risale di nuovo per poco, e poi ci spariamo il primo trattotecnico; l’anno scorso partendo dietro l’avevo trovato cosparso di gente: chi in bici, chi per terra, chi spingendo la bici; ora è libero, ed è proprio bello lanciarsi giù per il sentiero sotto li sguardi preoccupati dei vigili… si risale ora verso Malga Mandrielle; mi sento bene ma vedo che la gamba non spinge proprio bene; non capisco se sto esagerando con rapporti duri oppure ho solo le gambe inchiodate; arrivo al ristoro comunque bene, e facciamo il solito trenino sul tratto in asfalto. L’anno scorso me la ero fatta tutta da solo con parecchia gente al tranio; questa volta ci diamo una mano, poi quando arriva il bivio a destra rimaniamo in tre e ci lanciamo a tutta in discesa; è la lunga srtada verso Malga Camporosà, le traiettorie sono obbligate, e non conviene stare troppo attaccati, non si vedo i numerosi ostacoli; canalette, sassi, pozzanghere che sembrano profonde tanto da inghiottire la bici. Siamo rimasti solo in due ora; io ed il numero 347, che mi stacca sulla successiva salita; il tracciato è difficile, alcuni trati nel prato sono veramente scivolosi, e le ruote non fanno mai abbastanza presa; di colpo sento che dietro uno bestemmia forte; ce l’ha con noi che lo stiamo rallentando; stavolta si leva un coro di protesta e tutti lo insultano; ancora una volta mi domando perché certa gente venga a fare le gare, se per divertirsi, per cimentarsi o per altro; lo troverò in mezzo alla classifica, tale numero 1029 di cui non voglio ricordare nemmeno il nome. Rimasto solo arriva da dietro un altro giovane che spinge forte; stavolta scambiano quattro chiacchere su quanto sia bello infangarsi in compagnia; mi ridà il piacere di correre, anche se poi mi lascia lì come un cretino e se ne va leggero pedalando in agilità. non capisco se sto spingendo troppo o no; i tempi sono buoni per fare la 100km in 5 ore, eppure vedo che mi inchiodo sulle salite; forse le affronto troppo forte..mah!
La salita di Malga Campo sopra Luserna mi da un’altra sfiancata; da dietro arrivano quelli della 58km che pedalno proprio forte e quando passano ti tolgono i lfiato; passo Malga Millegrobbe bevendo un pò; l’anno scorso qui bucai e buttai all’aria tutta la gara; una piccola discesa verso Malga Laghetto e poi si risale un piccolo tratto per buttarsi verso un single-track veramente ostico; nel bosco buio, comincio a sentire qualche goccia di pioggia e temo il peggio; non solo il freddo, ma la pioggia no, ho già dato domenica scorsa……
Vedo il cartello dei 10 km all’arrivo o dei 30; non sembra poi così difficile nemmeno la 100km, ma piove e fa freddo….che fare??? i km passano ed arriva il fatidico bivio; sta ormai piovendo forte, una ragazza del pubblico m iguarda e fa: “Dai che non fa male, insisti!”. Avrà letto il mio pensiero?; purtroppo le motivazioni vengono meno (la notte passata male, la birra di ieri sera, giovedì parto per le ferie in bici…) e svolto a destra verso i 58km; le ultime rampe le faccio a tutta e chiudo in 2h 55′; non male mi viene da dire, ma subito dopo vengo preso dai dubbi.
Avrò fatto bene? Non ho praticamente mangiato, non ho bevuto la mia borraccia…..il fondo ce lo avevo per fare la 100km……ed ecco che la pioggia si fa veramente insistente e comincio a sentire il freddo. Il telefono squilla ed è Giorgia bloccata dall’acquazzone in bici a Carbonare; monto in macchina e la passo a prendere, e mentre vedo gli stoici che risalgono verso il comando austriaco…..mah! Forse era meglio continuare…ma avevo troppo freddo!!!
Uno stimolo per tornare l’anno prossimo, con un pò di km in più nelle gambe.
Tra l’altro l’organizzazione non mi ha messo nemmeno in classifica!!!