Lo confesso, ho fatto il tappabuchi andando al concerto al posto di un’amica indisposta; avevo sentito infatti su tutte le radio notizie di questo concerto ma non mi aveva entusiasmato l’idea; la strana sensazione di avere davanti un ottimo musicista che vive con le canzoni del padre e vive delle memorie del padre mi aveva lasciato imbarazzato.
Quanti di noi infatti ricordano almeno una canzone di Cristiano De André? Sicuramente sono molti di più quelli che sanno a memoria “La canzone di Marinellla”, il primo grande successo di Faber.
Invece devo dire che “Dietro la porta” è proprio una bella canzone e che ricordo quel Sanremo del lontano 1993 (wow! ricordi del vecchio millennio!) in cui la presentò.
Cristiano rimane comunque un bravissimo musicista che passa dalla chitarra acustica, a quella elettrica, al mandolino al pianoforte al violino con una tranquillità e padronanaza incredibile. Le musiche già belle del padre sono state “potenziate” da arrangiamenti da concerto rock, veramente coinvolgenti capaci di far dimenticare la cattiva acustica del PalaTrento; al confronto il concerto tristissimo di Joan Baez quattro anni fa è solo un brutto ricordo.
Cristiano poi si ferma volentirei, chitarra alla mano a raccontare aneddoti del padre e della famiglia, da cui trarrre spunto per introdurre le canzoni; ecco che appaiono ai nostri occhi svcene di vita normale, di una famiglia con la casa al mare dove l’amico di famiglia si chiama Francesco De Gregori per esempio!!! Roba di tutti i giorni insomma.
Grazie Bicio di avermi invitato, mi sono proprio divertito!!!