Sono tempi bui per il nostro paese; le cronache ci dicono che i femminicidi (ovvero gli omicidi in quanto la colpa è solo di essere donna) stanno aumentando; penso che ai miei tempi non si vedeva una violenza così e il caso di Andreina, uccisa barbaramente da un compagno di classe respinto sulla porta di casa, ci era sembrata un cosa unica e irripetibile.
Questo è un bel film con una bella fotografia e inquadrature rapide e taglienti: mani, occhi bocche che raccontano più dei dialoghi.
Ambientato nell’Algeria degli anni 90 potrebbe essere traslato ai giorni nostri visti temi trattati del fondamentalismo religioso e misoginia.
Premiato a Cannes, va bene anche per i nostri ragazzi, perché non commettano gli stessi errori.