“Ah però, hai visto che sono scesi di qui?” dico a Nicola ingurgitando una sforchettata di maccheroni che Giorgia mi ha preparato la sera prima; sono ancora buoni seppur freddi, qui in cima alla Punta Oberettes in Val Senales. Chissà che figura da mangiapasta faccio qui, in mezzo a tedeschi ed altoatesini; siamo gli unici italiani.”Ma valà!” solito Nicola; ti ringrazio per la fiducia che mi accordi sempre.Mi giro verso la Palla Bianca, maestosa in questa giornata, con tante formichine colorate che salgono sui suoi fianchi. Punta Oberettes KMZ file
svgallery=oberettes“Dai che andiamo, hai visto, la hanno tracciata questa mattina, saranno stati quei tre pazzi che abbiamo visto in salita…” mi viene voglia, quando mai mi capiterà un’altra occasione così? Certo che la frenesia è stata in passato preambolo a sciagure e tragedie, ma non ci voglio pensare; guardo la discesa che sembra perdersi verso valle. “Bon, io vado” butto lì, cercando di sfidarlo. “OK però andiamo subito!” mi prende in contropiede, e come al solito ha già gli sci ai piedi e mi guarda interrogativo. Via!, le prime curve non sono esaltanti, invece dell’agognato firn c’è un misto di marcia e non trasformata, tipica di questo inverno bizzarro; cerchiamo di scendere distanti per non tirarci giù a vicenda il pendio; dopo un pò di curve mi giro indietro per vedere se qualcuno (o qualcosa) da sopra ci segue; tutto fermo. A metà esatta le tracce girano sulla destra e si infilano in un canalino stretto stretto; la neve è ottima ed anche se molto pendente (per noi sciatori dilettanti) le curve si snodano in scioltezza; all’uscita del canalino ci voltiamo a vedere da dove siamo passati. Finito il tratto difficile ci facciamo un paio di foto autocelebrative. Discesa fantastica; come al solito dalla valle sembra tutto facile.