E venne il momento di fare il pacer.Mi sa che è ora che cominci a darmi una sveglia; da troppo tempo sono sui miei ritmi e Giorgia si sta decisamente avvicinando; partita in sordina con la corsa da tre-quattro anni, la ragazza (!) ci sta prendendo gusto e il gap sul km si sta assottigliando.
Quindi?
Quindi intanto mi metto a fare il pacer, ovvero a tenerle il ritmo; fintanto che ci riesco insomma.
Indecisi fino all’ultimo come domenica scorsa ci iscriviamo di giovedì; lei tenterà il suo PB, io la accompagnerò; inutile dire che dopo la corsa della 30 Trentina non ho quasi camminato per una settimana, e a meno di un mese dai Mondiali Cross delle Hawaii non è una bella cosa. Il giovedì in ciclabile il mio collega, anche lui a passeggio per un infortunio, mi ha diagnosticato una corsa zoppicante (“Non la tua solita corsa” ha sentenziato).
Freghiamocene; Andiamo spavaldi.
Quindi siamo in griglia; assieme a 200 persone (siamo al Campionato italiano Master di Mezza Maratona) e a tantissimi amici.
Al via giorgia vuole subito seguire i palloncini dell’1h30′; per un paio di km li abbiamo davanti, poi le impongo di rallentare; non sono ancora i suoi ritmi. Passiamo la città in lungo e in larrgo; in alcuni punti su bei vialoni, in altri il tracciatore si sbizzarrisce a farci visitare i vicoli d iCristo Re; credo sia stato obbligato dalla Polizia Municipale, che altro motivo altrimenti?
Dopo i primi 10 km a Torre verde si gira davanti al Castello del Buonconsiglio e giù verso sud; dopo il Ponte dei Cavalleggeri (il luogo delle mie serate oziose d’estate…) cominciamo a recuperare persone partite troppo presto; dopo il giro di boa di MAN addirittura un De Zanna in affanno, abbattuto dal caldo; poco male, ci sono alcuni fenomeni che si sono addirittura ritirati per non fare brutte figure in città.
A volte è meglio andare a fare una gara assurda
lontano da tutti per sentirsi campioni, vero?
Al 17esimo provo un po’ ad aumentare il ritmo senza successo; Giorgia mi dice che se la sente ormai di arrivare e allora vado a sciogliere le gambe per gli ultimi km; un modo veramente indegno di fare il brillante tra onesti podisti in cerca del proprio PB che si domanderanno che avrà mangiato all’ultimo ristoro ‘sto scemo che passa.
Ma la mezza è traditrice, comunque la si affronti; così non riesco a scender sott i 3′ 50″ e sul ciottolato cittadino mi sfugge anche il piccolo obbiettivo di stare sotto l’ora e mezza. Non posso lamentarmi del mio stato di forma con così pochi km nelle gambe, però la caviglia comincia a preoccuparmi.
Giorgia invece chiude ottimamente in 1h 33’; e non é finita qui.