Al via una corsa matta a prendere le posizioni di testa; come il primo giorno di scuola per accaparrarsi il banco migliore, come all’apertura dei cancelli di un concerto rock per essere sotto il palco…..E’ inutile affannarsi, tanto poi, come a scuola, i veri valori vengono fuori; come al concerto rock, se vuoi stare sotto il palco devi pogare non puoi fare il vaso di cristallo. Così a La Vecia Ferovia, appena la salita comincia, il gruppo mischiato tra elite, amatori più o meno forti e qualche carneade, esplode sotto i colpi di pedale dei più forti, che mettono giù rodini ed allungano inesorabilmente il gruppo. E se vuoi stare coi più forti, devi pedalare al loro ritmo, non c’è niente da fare.
Questa gara è pazzesca nella sua semplicità: una lunga impercettibile ascesa fino a passo San Lugano ti consuma lentamente le energie; cerchi di giocare con i gruppi, con le scie, ma alla fine arrivi completamente finito, e quella poca discesa è un toccasana per abbassare il gas e rifiatare; che sarà mai una rampa di 400 metri finale?
Poco brillante oggi, però la gara con le ultime variazioni è migliorata molto.