Eccoci finalmente al succo del viaggio, un giro per le wineries della Niagar peninsula, alla ricerca del famoso Ice Wine, il vino ottenuto spremendo i grappoli dopo averli raccolti in gennaio, prima dellè alba in maniera che il ghiaccio non si sciolga ma rimanga attaccato ai grappoli.
Abbiamo sempre sotto le chiappe i nostri due ferri a noleggio, e ci dirigiamo sempre lungo il Niagara Parkway Recretation Trail verso Nord, lungo il fiume destinato a sfociare nell’ Ontario: la pedalata è piacevole, è sabato mattina e incrociamo parecchi ciclisti diretti alle cascate: poco prima di Niagara on the Lake cominciamo a vedere cantine che invitano alla dgustazione: soono ormai le 10 e 30 e quasi quasi…. ci fermiamo presso una cantina davvero carina ad assaggiare questo prezioso vino (60$ la bottiglia da mezzo litro, circa 40 euro…). Il proprietario gentilmente mi illustra tutto il processo per portare a maturazione questo vino, e con spiccato senso degli affari nordamericano mi garantisce che dopo il primo assaggio vorro comprare la bottiglia, nel qual caso mi ridara i 5$ per l’assaggio.
Curiosamente degusto….. ma e’ uguale al nostro passito……. solo con meno gradi (circa 7%). Beh, per questa volta glisso e rimontiamo in bicicletta.
Arriviamo a Niagra on the Lake, quella che dovrebbe essere una pittoresca cittadina affacciata sul lago: in realta’ poco piu’ che una via di negozi di chincaglieria e dolci, dove ci fermiamo per vedere dal vivo la preparazione della pasta di sciroppo di Acero (Marple Leaf Syroup) con la quale preparare fantastici dolci (ne assaggeremo parecchi e tutti molto buoni) oppure semplicemente da spalmare sul pane.
Il ritorno avviene nelle campagne della Niagara Peninsula tra terreni coltivati a vite, case delel vacanze in vendita ed una breve puntata a St. Catherine, dove un artista keniota conosciuto la mattina al BackPackers ci aveva detto che faceva un concerto val Niagra Fol Festival, uan sorta di concentrato del meglio ceh tuitte le colture immigrate nel paese sanno proporre; la citta’ e’ insignificante e fa un caldo tremendo, ma il parco e’ al fresco e c’ e’ buona musica. Tra una esibizione di musica da camera centroeuropea ed un ballo hawaiano ci tuffiamo al food padillion dove assaggiamo di tutto e di piu’ da tutto il mondo; curioso: manca un padiglione italiano…