Se parto da casa parto da casa…. no ghe ne zeroti, ovvero by fair means come si dice.
Quindi, dopo il tentativo al Cornetto della Vigolana bike & Ski di sabato scorso, proviamo con qualcosa di più sfizioso: quel Bondone che durante la settimana limo a suon di ripetute e che mi si para davanti alla finestra la mattina quando faccio colazione.
Parto tardi per le solite incombenze del sabato mattina, non ultimo indico a Bianca la cima del Palon e gli dico che la chiamo da lassù.
“Mi chiami da lì?”
“Certo!”
“E io ti vedo sulla cima!” sorride.
Bene, questa è la carica giusta per partire.
Rispetto alla volta scorsa mi carico gli sci sullo zainetto da gara che si dimostra bello robusto; in mezzo alle gambe lascio solo i bastoncini così riesco a pedalare meglio; attaccati agli sci gli scarponi, un po’ di peso in salita ma va molto meglio, e quando attacco le rampe del Bondone dalla “Ca’ dei Gai” di Piedicastello riesco anche a tenere una discreta media; una sosta a Sardagna per controllare il materiale e poi si riparte.
A Candriai incrocio un paio di stradisti che mi fanno compagnia ed incredibilmente arrivo a Vaneze in un baleno, mentre cominciano a salire gli sciatori diretti alle piste; prima però, un segno attira la mia attenzione su un tornante, come mai non lo avevo mai notato prima, che lo abbiano messo per le Universiadi?
Porto la bici alla partenza degli impianti e la lego alla staccionata; dopo aver trafficato un bel po’ nel cambio di assetto (qua devo sicuramente migliorare….) chiedo gentilmente all’addetto se mi da un’occhiata al mezzo, giusto per non dover ritornare a casa in autostop. Lui altrettanto gentilmente mi fa notare che non vuole responsabilità; la volta scorsa la barista di Costa di Folgaria me l’aveva messa all’interno del bar.
La temperatura è fresca e salire è un piacere; con calma, non come durante la settimana che sono sempre di fretta; con sorpresa le gambe non sono più di tanto provate ed arrivo in cima in tempi decenti, giusto per incontrare due vecchi amici , uno dei quali non vedevo dai tempi del liceo.
“Nono sapevo facessi scialpinismo!” dico con piacere.
“Ho cmabiato passioni, sai.” mi dice mentre ordina due birre medie
“Beh! Vedo che alcune passioni ti sono rimaste!!” e ridiamo assieme.
“Ero così contento di salire oggi- riprende lui- ma mi sono smonato vedendo uno che saliva in bici con gli sci sulla schiena, e veniva su persino veloce!”
“Lo so – sogghigno colmo di autostima – ero io!”
In totale circa 65 km con 2500 metri di dislivello.
Per altri itinerari sul Bondone con gli sci o in Mountain Bike ecco qui.
dai Giuli va bene tutto ma la domanda:” “Non sapevo facessi scialpinismo!” dico con piacere.” … quello è salire le piste con le pelli !!!!!!! E te lo dice il re del traino (prima che me lo dica tu …)
sei instancabile !!!!!
Ti no te sei tut a piombo 😉
Eh dai,
L’importante è che cominci ad apprezzarlo, il resto vien da se’
La prossima cima che progetto ti chiamo così mi accompagni in bici!
Ciao e complimenti! hai mica una foto di quando sei partito? Cosi da capire meglio come hai caricato l attrezzatura alla bici?! grazie!
Ciao,
per andare sul Corneto li ho legati al telaio, ma sono scomodi per pedalare
http://www.ironelli.it/sport/cornetto-folgaria-bike-e-ski-scialpinismo-2013/
Allora per andare sul Sasso Rosso li ho messi sullo zaino con attaccati gli scarponi, in tutto meno di 4 kg sulle spalle della mia misura, pelli comprese.
http://www.ironelli.it/sport/sasso-rosso-bike-ski-scialpinismo-2013/