Questa volta i due fagiolini si sono superati; dopo la ferrata del Rio Salagoni oggi ci siamo spinti in quota, complice il gran caldo di questi giorni e le previsioni di una giornata perfetta.
Parto baldanzoso con la mia UP elettrica, ma il traffico non concede eccezioni: a Moena siamo già in coda; i villeggianti si sono svegliati tutti assieme e intasano l’unica strada della valle. Purtroppo anche se fossimo tutti in auto elettrica non cambierebbe nulla, a parte il nome: la clean congestion è già all’orizzonte.
Prendiamo la funivia del Catinaccio, per risparmiare ai due un po’ di dislivello 8e anche al sottoscritto carico di imbraghi e ferri vari!); qua ci ero stato due anni fa con il mio giro del Catinaccio in invernale, ma lo spettacolo è sempre magnifico, e i turisti affollano la funivia, carica al 50% per le norme COVID-19. Per inciso: 40 euro andata e ritorno come pacchetto famiglia.
C’è un lungo traverso fino alla malga Vael, poi si sale.
Al rifugio varia umanità con mille richieste e mille pretese; anche noi ci uniamo alla massa ordinando due Coca Cola per avere lo sprint giusto; i bambini sono già provati dalla salita e con questo caldo ci vuole; 7 euro due lattine. PEr i lresto il rifugio ha un menu di tutto rispetto , personale multilingua e multietnico e la giusta cortesia della gente di montagna.
In cima tanta gente, dalla ferrata ma anche dalle vie di roccia; ho chiesto informazioni a i più ma mi sono sembrati spocchiosi; probabilmetne ai loro occhi armato di imbrago da ferrata sembravo un turista qualsiasi.
Alla fine quasi una corsa per prendere l’ultima funivia delle 18:30; gran scavallata per i due fagiolini che si sorbiscono quasi sette ore in giro, di cui quasi 5 di camminata.