Anche se la tappa del nostro cicloviaggio in Sicilia è breve, partiamo comunque presto: oramai sappiamo che usciamo in bici sincronizzati con i camion della nettezza urbana.
Un po’ di traffico a uscire dal centro poi cerco una via alternativa alla statale: questa volta ci attende una strada con qualche buca…
L’idea sarebbe di visitare il sito pre-ellenico di Megara Hyblea; dopo un po’ di giri a vuoto tra svincoli, acciaierie e impianti di raffinazione, troviamo una serie di vecchi cartelli che ci indirizzano su una stradina di campagna. Quando crediamo di averla trovata nella penombra di alcuni lecci escono 4 cani di taglia media abbaiandoci incontro. Siamo ancora lontani, ma decidiamo di girarci e andarcene; abbiamo ancora le polpette ieri ma vorremmo mangiarcele noi. Riprendiamo al statale che senzza troppi casini ci porta a Siracusa: all’entrata della città si accumula un bel po’ di casino, ma per fortuna il nostro appartamento è proprio vicino all’orecchio di Dioniso.
Per essere ottobre nell’anno del COVID ci sono parecchi turisti: tutti indossano diligentemente la mascherina.