Curve curve, tantissime curve; e tornanti, e salite e discese mozzafiato, pochissime auto, prati verdi e riposanti (per lo sguardo…). Veramente un percorso spettacolare per la mia prima Gran Fondo di ciclismo su strada…che volere di più?
Forse non bucare 4 volte……
Alla partenza sembra tutto a posto, poche nuvole in giro, sono previsti temporali nel pomeriggio, ma la speranza è di arrivare prima; un caldo sole comincia già a farci sudare mentre siamo in attesa; sono in fondo al gruppo, perché ho sbagliato a mandare l’iscrizione e mi hanno messo tra i non tesserati; lo Chef Andrea invece è davanti e partirà prima; sfuma quindi la possibilità di fare gara assieme, a meno di non recuperargli almeno dieci minuti sulla prima salita; sono alla mia prima partecipazione sulla distanza e non so ancora bene come comportarmi.
Passano minuti interminabili prima che venga dato il via anche a noi; quando finalmente usciamo dalla enorme caserma “G. Duca” utilizzata come base tutti partono a mille; si formano numerosi treni lanciati a 40 all’ora verso i Monti Lessini, sopra i quali si addensano nubi minacciose…
In prossimità di Bellori c’è il bivio per il corto; alcuni dell’organizzazione sono appostati con il megafono per impedire sbagli; poi ci si inoltra in una stradina incuneata tra i boschi e comincia la cronoscalata; cerco di salire tranquillo, tengo in vista il cardio per non sforare sopra i 160 battiti; è difficile non rispnodere ai continui scatti, ma vedo che spesso chi parte davanti si pianta e viene ripreso. Tengo il 26 che ho fatto bene a montare perché mi permette di salire agile.
Finisce la cronoscalata che nemmeno me ne accorgo, si scollina per un tratto e comincio a sentire qualche goccia di pioggia; mi metto la mentellina per precauzione e quando arrivo al primo ristoro già diluvia; mi fermo a prendere qualcosa e continuo; per fortuna il temporale, molto intenso, passa subito e riusciamo ad arrivare a Bosco Chiesanuova con il sole; le strade sono asciutte (le scarpe no, mannaggia a me che non ho preso i copriscarpe) e si riesce a fare media; purtroppo stare in gruppo non è semplice, ognuno ha la propria traiettoria ed è meglio affrontare le curve da soli.
Dopo un’altra salita si riprende in discesa con il sole, ormai riesco a riconoscere i miei compagni di gara, siamo tutti lì, ed i numeri sono sempre gli stessi; purtroppo il bivio a Velo per il lungo arriva troppo presto, e vedo tutti svoltare a destra; sono un pò incerto sulla mia tenuta alla distanza, ma abbiamo deciso con Andrea di farlo e svolto a sinistra. Tutto ad un tratto mi ritrovo solo, sembra quasi che nessuno sia sul percorso; una lunga discesa versi Bernardi e subito si riparte con una salita in mezzo ai prati che sembra mountain bike; mi rincuora aver ripreso un pò di gente in discesa, ed ora salgo tranquillo fino a che….buco la ruota posteriore!
Non ci voleva, non fosse altro per il fatto che ho dimenticato a casa la pompa; chiedo aiuto ad un paio di ciclisti ma sarà la cotta o altro non ottengo granché; pensando che la salita sia breve salgo in piedi sui pedali finoa lrisotoro, dove sono appostati due bikers che fanno il tifo; mi fermo per aver aiuto da loro ed in poco tempo arriva l’auto di servizio. In 5 minuti mi riparano la gomma, montiamo la ruota e via riparto….e buco di nuovo! Stessa scena di prima, solo che ora non abbiamo più camere d’aria; mi confermano che è una vera ecatombe lungo il percorso; se dovessi bucare di nuovo sarei spacciato. Mangio qualcosa e riparto, scollino che minaccia pioggia ed, stavolta la butta giù davvero tutta: le strade sono fiumi in piena, si riesce a malapena a stare in piedi, cercando di arrivare in fondo mi accorgo che non sto chiudendo la curva, ci metto un pò a realizzarlo ed oplà! Sono in mezzo al prato, spaventato ma salvo.
Riparto attaccandomi dietro ad no ceh sembra andare forte anche in discesa; scambiamo due chiacchere sulle piacevoli gite in bicicletta, poi ricomincia di nuovo la salita; i ltempo sembra concedere una tregua e riparto convinto…..e buco di nuovo….ma cosa succede oggi??? Ormai non ho più scelta, continuo fino in cima alla salita con la ruota a terra, su un fondo veramente sconnesso; mi fermo al controllo orario di Collina, scambio due chiacchere con i controllori, aspettando la macchina della giuria; per fortuna arriva dopo soli (1) dieci minuti, m icambia la ruota e riparto. Incredibile c’è di nuovo il sole, è ancora piacevole pedalare in mezzo ai prati verdi, ma oramai le forze sono un pò al lumicino. Ultima discesa a tutta, oramai anche il GPS è andato nel pallone e non mi segnala più nulla (in realtà si era gia fermato all’ottantesimo km), si svolta destra per una delle salite più dure; 8 km e mezzo al 8% con punte al 12%; mi fermo al ristoro e mangio abbondantemente; ho preso un pò di confidenza per il fatto che la gamba risponde bene e recupero posizioni; una ragazza mi avvisa che siamo più o meno all 115° km, è ancora lunga!!! In discesa ci immettiamo sulla strada principale, ci sono alcune auto ed uno scooter che per un pò mi tira, poi in discesa va troppo piano e lo lascio indietro; a Roveré si entra nella Val di Sguaranto lungo una strada stretta ed impegnativa, 13 km che sembrano non finire mai; la faccio a tutta, voglio arrivareormai; ad una curva dei ragazini mi fanno frenare, c’è un itpo aterra soccorso dall’ambulanza..meglio non rischiare.
Svolta a sinistra ed ultima salita, 6 kme mezzo facili, che ci portano in vista di Verona; in fondo si vede la torre del ripetitore vicno alla caserma, ma non sembra arrivare mai; le ultime curve sono a mille, mi raggiunge un gruppetto di 4 che avevo lasciato in salita, m iaccodo a loro e mi tirano a velocità folli fino all’arrivo……ma buco di nuovoa 2 km dalla fine!!!!!!
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Classifica Gran Fondo Damiano Cunego 2008
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