Ho dormito male questa notte.. sarà il caldo asfissiante di questa estate che finalmente sembra essere arrivata, sarà il rumore di questo B&B scarsissimo che abbiamo trovato a poche centinaia di metri dall’aereoporto….oppure?
Oppure sono i soliti dubbi che ti assalgono mentre inizi un viaggio; troveremo posti per dormire, troveremo cordialità ed ospitalità, avremo problemi di sicurezza viaggiando in bici?
Ieri sera abbiamo chiesto ad un TAXI di scortarci (pagando ovviamente) fino al B&B (circa 1,5 km di distanza) per evitare si essere arrotati nel traffico notturno ma non ne hanno voluto sapere e ce la siamo fatta da soli, senza i fari dietro che si erano staccati nel trasporto; l’idea poi dell’indomani di attraversare strade poco conosciute, dense di auto, o di finire in campagne “fuorilegge” non mi era piaciuta.
Strane sensazioni o suggestioni del TGR regionale (una ragazza uccisa e bruciata nelle campagne pugliesi per pochi soldi ed un cellulare, un morto ammazzato per mancato pagamento del pizzo) e del libro Gomorra che mi sono portato dietro?
La mattina invece una piacevole sorpresa; la signora si offre di farci colazione nello stabilimento balneare che gestisce; partiremo dall’Adriatico allora e sarà veramente Coast to Coast!
Brevemente e con grande sorpresa riusciamo a dileguarci nello scarso traffico del sabato mattina; arriviamo a Modugno in un batter d’occhio e ci concediamo una pausa pedalando nelle fresche viuzze del centro; ci dirigiamo poi verso Grumo Appula da dove parte il tratto in campagna verso Altamura grazie alla indicazioni di un carabiniere; km e km arsi dal sole in mezzo ad olivi a perdita d’occhio. Qualche contadino ci supera con il trattore e ci saluta; ogni tanto vedo in lontananza una auto sgangherata che ci viene in contro e mi vengono di nuovo i soliti dubbi; sarà una rapina? Quella poveraccia del TGR è stata bruciata in un campo come questo mi viene da pensare; cosa ci mettono poi a tirarti sotto in bici? chi vuoi che veda i segni di un incidente in vecchie 131 Mirafiori arrugginite, senza specchietti retrovisori che girano per queste campagne?
Solite suggestioni di un viaggiatore ancora poco avezzo ai paesi che attraversa.
Arriviamo alla statale che ci porta con poco traffico fino ad Altamura; incontriamo uno dei pochi ciclisti che vedremo fino a Lamezia e ci salutiamo; siamo veramente cotti dal primo giorno di sole e vento, e ci concediamo una vigorosa pausa gelato per le vie del centro. Il paese è veramente carino, con piazze e vie lastricate di liscia pietra bianca.
Temiamo un pò gli utlimi km fino a Matera, ma il punto d’arrivo è lì e ci lanciamo nella piana lungo la strada verso Laterza; i campi di grano sono splendidi al sole e nonstante il caldo riusciamo a trovare una deviazione lungo una stradina alberata che ci porta fino alle porte di Matera in corrispondenza del parco delle Sculture Moderne; ultime rampe ed eccoci in città, pronti per una visita culturale ai famosi “sassi”.
La visita ai due quartieri principali, il Sasso Barisano (rivolto verso Bari appunto) ed il Sasso Caveoso vale tutta la fatica; l’architettura povera e squadrata disegna un gruppo di case come sulla tela di un bimbo; spigoli vivi e storti, sbrecciati qua e la come solo la matita incerta di una mano infantile saprebbe fare. Eppure qua ci vivevano fino al dopoguerra, quando iniziò l’esodo forzato per sovraffollamento e condizioni igieniche non più accettabili, fino a 15.000 persone. Passeggiamo al fresco delle mura di tufo nei vicoli, lungo le scalinate e curiosando dentro le caverne non abitate; ci sono cisterne per l’acqua che fungevano anche da antichi frigoriferi; ora piccoli musei, lussuosi B&B e ristoranti; ci vien da pensare che forse sarebbe stato meglio venire a dormire qua, nel silenzio carico di storia che i muri lasciano intendere. Sotto di noi scorre un ruscello nella gravina, la fossa che ha inciso l’altipiano segnando naturalmente il confine della città; delle vacche sono al pascolo 100 metri sotto di noi, ma nel silenzio si sentono distintamente i campanacci del loro lento e ritmico progredire.
Ceniamo in un piacevole ristorantino nel centro dei sassi; cominciamo a capire subito che i nostri orari son completamente sfasati (presentarsi alle 20 al ristorante significa dare una mano ai camerieri a piazzare le tovalgie….) ma che la cucina sarà il tema dominante della vacanza: pasta fatta in casa, antipasti sfiziosi che possono sostituire decentemente un intero pranzo, ottimi vini corposi e fruttati.