Rinfrancati dopo una bella notte in hotel, con tanto di musica tradizionale, siam opronti a partire; troviamo anche un pò di acqua per pulire le catene delle bici che sono semplicemente impastate di sabbia color ocra.
Neanceh facciamo due metri che il garzone dell’hotel rompe la catena della bici proprio davanti anoi; non ci par vero di tirar fuori gli attrezzi e tore ed io qusi ce la strappiamo di mano; è infatti il terzo giorno e non abbiamo avuto nessun inconveniente serio, se non fosse per la mia foratura dettata più dall’irruenza cha altro.
Il ragazzo rimane basito; in 5 minuti gli rimettiamo a posto la catena, accorciata di un paio di maglie perché oltre a quella rotta ne abbiamo trovato un’altra incrinata. Si tratta di un vecchio rampichino degli anni ottanta con cambio posteriore e deragliatore ormai inservibile perché mancano i pezzi di ricambio; come due anni fa in Nepal mi rendo conto che anche il più piccolo pezzo costruito industrialmente (quante bici ho visto senza nemmeno freni perché non esistono i cavi di ricambio in questi posti desolati!) in queste zone risulta introvabile e costosissimo.
Il ragazzo ci ringrazia (“Sucram!”) e poi riprende il lavoro che ha portato avanti tutta la mattina; avanti ed indietro dal negozio per comprare verdura e pane per l’albergo, peraltro utilizzando sempre una nuova borsa di plastica nera ogni volta; a noi occidentali ormai verrebbe naturale costruire un sacco, un triciclo (tipo quelli vecchi dei panettieri visti l’anno scorso anche alla Epica) per fare meno fatica e sprecare meno tempo; ma forse è giusto che anche loro facciano i loro errori come abbiamo fatto noi per anni o secoli.
Ait Ben Haddou Ourzazate GPX file
Ad ogni modo si parte, ed usciti dal paese ci tuffiamo nel nulla; si tratta della pianura prima di {it:Ouarzazate} che raggiungiamo prima di pranzo in prossimità dei famosi studi cinematografici; rimontiamo in auto per tagliare il traffico della vivace cittadina e dopo un lungo tratto in salita riprendiamo una pista; se pensavamo di annoiarci ci eravamo sbagliati; il tratto nel deserto di montagna è veramente bello, con pezzi tecnici divertenti che ci portano al pranzo in un bellissimo posto vicino ad una cascata da “Laguna Blu”.
A pranzo peperoni a nastro e dopo una breve salita comincia il bello; un su e giù veramente tecnico, con pezzi da pedalare su scivolosi strati di roccia scalinati, veramente divertenti; ci confrontiamo tra Maestri di MTB (Tore) ed aspiranti tali (il sottoscritto) su come affrontare le curve… mi sto proprio divertendoo, si vede?
Raggiungiamo e superiamo un nutrito gruppo di inglesi accompagnati da una guida marocchina. Facciamo due chiacchere e poi proseguiamo, AGDZ ci attende; lasciamo il caos della città al tramonto per “rifugiarci” nella quiete del palmeto; un altro cmapo ci attende ed un buon riposo dopo una giornata piuttosto impegnativa!!!