La prima cosa che sembra complicata è arrivare dall’aeroporto alla propsia destinazione; seppure piccolo, l’aeroporto di Tegel, disegnato ai tempi della germania nazista, risulta molto commplicato, e l’autobus non si sa dove parta.
Però i controllori sono simpatici e gentili, e si avvicinano alle persone in coda alle macchinette automatiche quando vedono che la coda aumenta troppo.
Autobus, poi tram, e metropolitana, nonché linee regionali che percorrono il ring, il grande anello ferroviario costruito a cavallo tra ‘800 e ‘900 che ha quattro punti cardine denominati “Kreuz“; quindi non serve sapere quando passa un mezzo perché sono così frequenti che rendono inutile affannarsi sulle scale. Ma non illudetevi, sono sempre pieni all’inverosimile, perché i berlinesi non hanno l’auto.
E poi bici, bici ovunque a tutti i semafori, a tutti gli incroci, lungo piste ciclabili disegnate ovunque: bici di tutti i tipi, dalle scatto fisso da hipster alle cargo bike guidate da mamme con i bimbi dentro.
Tutti incuranti del tempo: anche quando tu hai l’ombrello questi girano tranquillamente.