Ci era piaciuta la settimana scorsa e ci siamo ritornati!
Abbiamo approfittato di una giornata fredda e tersa che ha consolidato il manto smagrito da una settimana di gran caldo.
Campiglio con gli impianti chiusi vive una fase di smobilitazione: serrande chiuse ovunque, fatichiamo a trovare un bar aperto, ora la zona è terra di scialpinisti, predoni del firn primaverile, che si muovono come formichine furtive alle prime luci dell’alba.
Qualcuno azzarda a salire con l’auto lungo le piste chiuse, noi più modestamente partiamo sci in spalla dal solito parcheggio.
Saliti con i ramponi la cresta fino in cima, ci siamo portati gli sci nella speranza di scendere sci ai piedi, ma oggi le condizioni nono invogliavano, e forse anche la testa non era pronta per tenere di spigoli su certe pendenze sopra salti di roccia. Dallo ski-depot in giù super sciata a sud verso gli orti della Regina e verso le piste di Campiglio; anche oggi abbiamo indovinato la tempistica, ma una grossa slavina nel finale ci ricorda che niente è come sembra e basta un piccolo cambiamento per cambiare una splendida giornata in una tragedia.