Finalmente un po’ di sci alpinismo vero.
L’anno scorso a martedì grasso ero salito fin qui con Paolino; c’era molta più neve, tanto che la cima del V Corno (Funfte Hornspitze) ci aveva respinti per troppa neve. Ero troppo stanco dopo essermela tracciata tutta e si affondava fino alla coscia.
Quest’anno, di domenica, un’autentica processione di altoatesini tutti griffati e rockerati ci precede; forse devo anche io rinnovare la mia attrezzatura, a cominciare dal mio attacchino Dynafit, uno dei primi leggeri, in titanio, del 1998, preso per andare al Camel Trophy.
Certo che con gli inverni magri di neve che sta facendo, non si arriva nemmeno ad ammortizzare le pelli; in anni buoni ne consumavo un paio a stagione, adesso ho le stesse da 4 anni!
Saliamo di prima mattina fino alla Gogelalm, dove a 2000 metri c’è pure una bellissima chiesetta; diritti si va verso il rifugio Porro, a destra in campo aperto tra i lV Corno e il Turnerkamp.
Roberto ha problemi con gli sci ma lo convinco ad andare a sinsitra verso la cima più alta; si arriva sci ai piedi poco sotto il canale di accesso alla vetta.
Discesa un po’ laboriosa perché avevo dimenticato la piccozza; comunque con i bastoncini mi sono arrangiato; varrebbe sempre la pena portarsi gli sci fino in cima, perché in certe condizioni mi sento più sicuro sci ai piedi. Un po’ come su certi sassi pensi di scendere dalla mountain bike e poi ti accorgi che era meglio rimanere in sella!
Durante la salita ho fatto due chiacchere con gli altoatesini presenti; o almeno ho provato a farle, visto che non sembra di loro interesse scambiare due opinioni con un talìan da Trent! Sarà la lingua, che comunque qualche barriera la pone (il mio italiano probabilmente è condito di un po’ di slang incomprendibile, addirittura alcuni si facevano tradurre le mie frasi!), però sembra che la montagna non sia un collante tale da superare la lontananza che ci divide. Le frasi sono dei mozziconi di “Sì” o “No”… mah!
Eh sì che lo sport dovrebbe unire!
Attendo smentite.
Tornando alla mera cronaca sportiva e lasciando perdere queste elucubrazioni pseudo sociologiche, sciata galattica, come raramente nelle scorse stagioni. L’ultima perturbazione ci ha lasciato 20 cm di polvere da tracciare a piacimento, disegnando serpentine di tutte le forme. Tutte le volte mi stupisco di come lo scialpinismo incarni alla perfezione lo spirito di libertà che l’uomo da sempre persegue. Forse solo la vela e il volo libero sono così!
Mi hanno impressionato due altoatesini con sci larghissimi scendere come fosse un superG a velocità siderali. Divertente da vedere, ma non da fare…troppo poche curve!!
Il giro partendo dal paese è lungo 20 km e con 2200 metri di dislivello.