Questo è scialpinismo moderno; dinamico, libero, dai dislivelli sensibili che permettono cavalcate importanti senza esagerare; privilegiando la sciata ma con la massima libertà di scelta sull’itinerario da tracciare.
Così ci piace, ed il NO WORK TEAM, occasionalmente spostato il giorno di martedì grasso e pur ridotto a tre (quattro con un Bonny con permesso a tempo) soli operosi atleti, non si fa trovare impreparato.
Doppia salita al Sasso Rosso, sciata da favola su una polvere leggera a tratti brinata, doppia salita all’anticima dell’hoamonder di dove si gode un panorama spettacolare su Palu del Fersina e la Val dei Mocheni, con la sottile sensazione di essere sotto osservazione dai locali. Salita su un crostone infame allo Slimber, con piroetta finale nel superamento della cornice di cresta (ma siamo a due passi da casa o su una montagna himalayana??) e discesa diretta dalla cima; a me non sconfinferava più di tanto, per fortuna c’è sempre KarlHeinzz che si butta a capofitto ogni volta che vede ripido.
L’ultima discesa dall’Hoamonder è veramente spettacolare; dopo una mattinata di nubi finalmente splende il sole ad illuminare la nostra scia; KarlHeinz si lancia armato di bisturi sotto le lamine e fende la neve con precisione; si stacca un sottile strato dietro di lui che diventa una piccola slavina, avvistata anche da due turisti al parcheggio di Frotten, per fortuna senza problemi.
Vista la pendenza, se non l’abbiamo staccata oggi, vuol dire proprio che che non doveva staccarsi oggi.