Come non preparare una gara.
Ovvero alzarsi con calma la domenica mattina, sedersi davanti al caffé sul terrazzo guardando la Vigolana e pensare a dove portare la famiglia in gita, senza fretta, con gli occhi e le gambe ancora al giro di ieri in MTB.
Ricordarsi poi all’improvviso che l’amico DeZanna il keniano di Meano è sull’Altissimo con la family. Svegliare tutti di colpo in 5 minuti, compresi quei due pori Cristi de boci che praticamente sono appena andati a dormire, vista la loro età. Scoprire che non sono affatto assonnati e montano in macchina volentieri, e che pure non vomitano mentre assalti i tornanti fino a San Giacomo in tutta fretta. Iscriversi all’ultimo ma proprio all’ultimo, dover spiegare alla siora della segreteria che sì, la UISP è convenzionata con la FIDAL e che puoi partecipare (tanto poi sbaglierà la mia categoria); il tempo di un caffé, un po’ di pipì ed un po’ di pupù come sempre ben augurante prima di una gaara e poi via, con il solito riscaldamento del menga.
Che fare ora che siamo al via? Andare di convserva? Noooooo! Tenere un ritmo blando per godere la giornata fresca, magari facendo qualche parola con compagni improvvisati? Nooo!
Partire a ciodo e poi accelerare, come sempre.
Così mi trovo con la Iachemet quasi subito, una che non ha bisogno di presentazioni; saliamo assieme, sento il suo fiato in affanno come il mio; sta spingendo anche lei, eppure mi sembra che abbia un bel vantaggio sulle altre; al ristoro al rifugio Graziani mi volto per offrirle da bere, e dove credo si possa ricominciare a correre, sulla bellissima strada che sale lenta a tornanti, ci fanno invece deviare su dritti per il sentiero: i ha tira’ ‘na riga insomma. Basta , cammino definitivamente, ma riesco a tenere il passo fino in cima, dove finirò inaspettatamente 16esimo e addirittura primo di categoria SM40 al traino della ragazza, come si vede in questo video.
[wp_youtube]pvaxboq_47g[/wp_youtube]Ottime sensazioni dalle gambe e dal cuore; ho definitivamente distrutto la suola delle scarpe del campione; peccato, erano comode.
Peccato che dovendo tornare a riprendere la family che sale lenta, caricandomi in spalle il pelandrone Enrico, perderemo tempo prezioso in cima godendo della bellissima giornata e dei panorami meravigliosi che l’Altissimo sa sempre regalare, così faranno la premiazione senza di noi e quindi niente gioia del podio e nemmeno la luganega, che ogni sportivo agogna a suggello della propria prestazione.
Classifica San Giacomo Brentonico 2015
San_Giacomo_di_Brentonico2672015San Giacomo Altissimo GPX file