E dopo due giorni passati nella nebbia sui fianchi del Gross Venediger, non sazi di aver conquistato la fantomatica cima “Drei Asel Spitze” i nostri tre prodi rientrano in italia e si fermano in Valle Aurina per salire il Grosser Moseler, una cima che avevo nel mirino da parecchio tempo; da quando mio fratello mi aveva chiamato al telefono, lui cotto e bruciato dal sole di rientro da questa fantastica montagna, io a casa con la caviglia sinistra dai legamenti rotti mollemente appoggiata sul divano.
E così si parte di buon mattino, dopo aver dormito comodamente in un agriturismo della valle alla modica cifra di 16 € cadauno (colazione ciclopica compresa); io la prendo sul ridere, ma quel Nicola lì questa mattina deve aver qualcosa; sarà la pendenza estrema del canalone? Sarà il culetto Salewa che sgambetta davanti a lui? Fatto sta che lo inseguo per due ore ad un ritmo indiavolato fino che anche lui si ferma a mangiare qualcosa, mentre lei, la signorina, se ne va col ragazzo sulla cima. Lui poi scenderà dalla cresta tra il Grosser moseler ed il Moseler Nock, roba per noi impensabile.
Ci riposiamo un po’ aspettando Mauro, mentre arrivano un po’ di nuvole a rovinarci la vista.
La discesa si rivelerà entusiasmante, in un firn mai apprezzato prima; veramente una bella gita.