Stavolta l’avevo detto che avrei fatto da gregario: ho mandato un messaggio a MC Cattani per convincerlo a venire, che almeno sui falsopiani verso nord ci si dava il cambio, per poi lasciare sfogare el bocia, come affettuosamente chiamiamo il giovane Beber. Che poi giovane più non sarà, visto che tra poco nacerà l’erede, e tuttti noi sappaimo cosa comporta nella vita di un uomo. Da quel momento non c’è più il vecio a guardarti le spalle, da quel momento sei tu il vecio.
Torniamo al ciclismo dunque: appuntamento al Cavalleggeri, dove una volta puntavamo le ragazze nelle sere d’estate, alle sette e trenta di un’afosa mattina; il Beber, quello che abita più vicino, naturalmente arriva per ultimo; pazienza, pagherà il caffè. Ritmi frizzanti su per ciclabili verso nord; per fortuna non c’è quel vento da nord dell fine settimana scorso e in breve arriviamo a Mezzolombardo. Qui sulla vecchia strada, ora ciclabile, fino alla Rocchetta accade un fatto che confuta le mie teorie sugli e-biker: c’è una stanga per divieto di auto e un slargo dove passare con un piccolo scalino e una radice. Due e-biker bestemmiano, smontano, trafficano un po’ e poi liberano il passo a piedi; noi aspettiamo in elegante surplace da consumati pistard e poi passiamo in denni.
Il momento è servito al bocia per una piccola sosta fisiologica, motivo per cui MC Cattani si avvantaggia lungo la salita verso Andalo da Spor. Il bocia colto di sorpresa comincia a menare per riprenderlo, e io dietro ai 20 all’ora. A un certo punto lo affianco facendo capire che dovrei da contratto tirare la prima parte della salita, ma lui per contro si alza sui pedali, scala un pignone e va via.
Corpo di mille rodini.
Lo tengo avista fino a Spor, poi le maggiori pendenze fanno sì che lo perda di vista e continuo con il mio ritmo. Bella salita, poche macchine (siamo sempre senza turisti fino al 3 giugno) e, a parte il solito furgone puzzolente di qualche corriere di Amazon e i contadini che irrorano (che poi pioverà la sera, lo sanno anche i sassi, che cavolo irrori che domani devi rifarlo??) i profumi della primavera. Arrivo in una Andalo deserta in volata. Sosta caffè nell’unico bar aperto. Scenario spettrale, sembra di stare in uno di quei paesi spopolati dell’Appennino, intorno a Chianciano, dove andava il mio babbo alle terme.
Rientro per Molveno pedalando in tre e occupando tutta la strada deserta, con il Brenta di fianco, spettacolare come sempre. discesa a San Lorenzo, dove MC Cattani fa valere le sue doti di discesista, e poi per la ciclabile del Limarò, vera perla del Trentino.
Rientro con un caldo torrido: son ostato fregato dalla chiusura delle fontane, persino quella di Valsorda era asciutta; sono arrivato quasi coi crampi, dopo 130 km e quasi 5 ore in sella, a oltre 26 km/h di media.
Parentesi dedicata a Strava: da questa settimana parecchie funzionalità che erano gratuite sono diventate a pagamento, al prezzo di circa 60 € /anno. Molto meno di un paio di buoni copertoni da bici, e che vanno a retribuire persone che lavorano per creare un software. Sui social si è accesa la polemica, aizzata da numerosi articoli, pieni di commenti di gente che diceva che tanto le funzionalità non le usava, in un’atteggiamento edipico da “La volpe e l’uva”. Io mi son omesso a provare la funzione premium, che mi faceva l’occhiolino tutte le volte che guardavo i segmenti, per capire le potenzialità nascoste. Strava ti da una mano a capire la tua prestazione, ma se vuoi veramente migliorare occorre seguire un programma (ovvero avere del tempo da dedicarci, non a caso i migliori amatori negli sport di resistenza sono quelli che fanno turni o part-time) e farti seguire da uno bravo, ovvero pagare almeno 10 volte tanto Strava. Per mia fortuna ho fatto qualche corso e quindi, quando avrò tempo di seguirle tra lavoro, famiglia, api, orto e istruttore, mi farò le tabelle da solo.
Per ora mi accontento di vedere i miei risultati, che sono scarsi, ma sempre in netto miglioramento, coem mercoledì scorso, quando uscito incazzato nero da una riunione inutile e perditempo, mi sono fiondato a casa in totlae ignoranza, zaino con PC sulla schiena per realizzare i miei migliori tempi sulla Trento-Vigolo.