Mi piacciono le gare così, con poche pretese, fatte di tanto volontariato e di una comunità viva.
Gara, pranzo, pacco gara (più che onesto: un paio di bei calzini, un asciughino da piscina, borraccia e integratori), bel percorso e bei premi per 25 eurozzi
Speriamo che rimangano così, che non si facciano tentare dai circuiti blasonati per aumentare i prezzi e rendere il tutto meno spontaneo (vedasi il circuito Ironman o quello XTERRA). Tanto quelli che menano ci sono sempre, anche se al via dei solitari ci sono solo 50 persone e di coppie ce ne sono altrettante; come spesso dico le classifiche si guardano dall’alto, perché quelli forti ci sono sempre.
Me ne accorgo al via, quando partono sparati di corsa sulla prima salita come i matti; annaspo a metà gruppo mentre li vedo andare via: saranno tutti delle coppie oppure c’è qualche singolo come me particolarmente in palla? Proprio così, ci saranno davanti 6 atleti, alcuni dei quali (scoprirò poi) con tempi di tutto rispetto; 44′ il primo, 47 ‘ 26″ il sottoscritto per 10 km tondi e 450 m D+ di un bel percorso non banale e divertente.
Il cambio mi riesce abbastanza bene, solo 46 secondi, poi parto all’impazzata in bici e comincio il recupero; sul finale raggiungo il quarto e metto nel mirino il terzo, ma mi sfugge per un errore nel sottobosco e mi trovo ai piedi del podio per soli 9 secondi.
Peccato perché avevo fatto il secondo tempo in bici (per poco non addirittura il primo se non fosse stato per l’errore) ma gli altri erano troppo forti; pazienza il primo classe 98′ (GENZED vecchio mio!) ma il secondo e il terzo sono pure miei coetanei.
Peccato i primi tre venivano omaggiati di una collana di succulente salsicce!
Non posso lamentarmi neppure io dei premi ricevuti peraltro.