Versione estiva del mio giro in solitaria in bici con gli sci; giornata splendida allora, ma fu l’ultima boccata di respiro prima del blocco totale dovuto al coronavirus.
Quei due mesi alla finestra a guardare cime immacolate mi hanno risvegliato la voglia di esplorare, e dopo essere tornato dal mare ne ho approfittato subito per cominciare una serie di giornate all’avventura. Partendo da casa ovviamente.
Dopo svolto a sinistra per salire alla forcella tra il Gronlait e il Pizzo Alto, la Portela. Dopo un primo pezzo divertente e sfidante mi arrendo all’evidenza e spingo.
Alla Portela cambio di assetto e, sfruttando le scarpe da freeride, salgo fino alla cima del Gronlait; non ci ero mai stato in estate, del resto sono posti che frequento solo in inverno, e oggi con le nuvole non riesce a impressionarmi. Unica nota positiva la compagnia di tante marmotte che però sono troppo abili per farsi fotografare.
Tornato sui miei passi incontro i due motociclisti che sentivo scorrazzare per i prati mentre salivo. Sono stato anche io endurista, ma oggi mi sembra così stonato il loro sport qui in quota che non riesco a capirli. Ho persino chiamato la forestale (ne ho parlato prima con una guida alpina incontrata in salita) che, dopo avermi passato un paio di personaggi, non sapeva esattamente nemmeno dove fosse la Portela.
Provano a scendere la Portela verso la val dei Mocheni ma si arrendono alla prima difficoltà, rischiando di rovinare a valle con la moto; alla fine si mettono in due per calare le moto nell’unico passaggio che anche io sarò costretto a fare a piedi. Dopo una prima parte di bici in spalla il sentiero è bellissimo, tra pascoli alpini e masi in un paesaggio idilliaco fino in valle.