Nell’arrampicata a fine annni 70 fece capolino “Rote Punkt”; un gruppo di arrampicatori liberava le vie classiche arrampicando in libera; alla fine segnava con un punto rosso con lo spray alla base della via che era stata appunto liberata.
Forse esiste qualcosa di simile nella mountain bike?
Forse dobbiamo considerare Matteo “The Bike” come colui che ha liberato parecchi sentieri della nostra regione???
E’ un piacere ritrovare un vecchio amico per le solite scorribande in mountain bike; partiamo da Grigno la mattina presto; ci facciamo un caffè in piazza, oltre a noi variopinti ciclisti solo boscaioli, muratori ed altri lavoratori del sabato; saliamo fino a Castello osservando pensierosi dall’altra parte della valle il sentiero nostra meta in parte franato, poi sempre su asfalto in direzione del Passo Brocon; è ancora presto e le strade sono deserte; non ci sono moto rombanti, nessuna auto; sulla destra lo sguardo viene rapito da una anziana signora che con la falce sta tagliando il fieno come cento anni fa; una immagine da Aldo Gorfer.
Prima del Passo Brocon deviamo a destra sullo sterrato (finalmente!!!) per risalire le piste fino in cima al Monte Agaro; la vista è splendida, dalle Pale alla cima d’Asta alla Valsugana; fa impressione trovare anche qui vecchie trincee della grande guerra; qui arrivarono gli italiani prima di essere respinti nuovamente dalla Strafexpedition.
Scendiamo lungo le piste dribblando boazze disseminate ovunque (si sa la cacca di mucca corrode il carbonio….) e poi tagliamo verso la Val Malene lungo una strada che ahinoi una volta era sterrata; pausa al Camping (da qui siamo partiti per la gara di Cima d’Asta); la siora Wilma, tutta presa perché il figlio sta per essere immortalato in TV, ci prepara due ottimi pani con crudo e formaggio locale al fantastico prezzo di 4,38 €!!!
Risaliamo la valle e poi pieghiamo a destra per scendere lungo le pendici dei monti della Rava verso il Passo Forcella; qui ristoro alla freschissima fontana in compagnia di ciclisti tedeschi e poi nuovamente sterrato verso Pieve Tesino; continuiamo a guardare la cartina perché i bivi sono numerosi; cerchiamo il famigerato “Sentiero del Paseto” ma non ne siamo certi fino a che non troviamo una vecchia indicazione “Grigno 3,7 km”; la sterarta si stringe in alcuni punti panoramici scavati nella roccia; purtroppo il pezzo franato non permette di stare in sella; ci proviamo anche, ma un paio di scivolate di troppo ci fanno desistere; portiamo la bici fino al ponte rifatto e dopo liberi fino a Grigno.