Campogrosso – Strada degli Eroi – Strada degli Scarrubbi – Mountain Bike 2011

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E pensare che anni fa questi giri li facevo con Matteo “The Bike” partendo da Rovereto… e pure con la mia vecchia biammortizzata da 13 kg!! Ricordo quella volta partita da Rovereto su fino al Zugna, scesi a Passo Buole e poi risaliti la val di Gatto con la bici sulle spalle arrivati fino al Fraccaroli per poi scendere ad Ala e ritorno……

Diciamo che con la caviglia in cattive condizioni non mi posso permettere tanto, e pure in discesa non posso prendere rischi: ieri coi Senza freni in discesa mi sembrava che i tendini della caviglia fossero prossimi a spezzarsi. Questi sono i pensieri che mi frullano in testa mentre risalgo in auto la Vallarsa per accorciare il giro; il mio spirito errabondo ed ecologista frusta la mia sonnecchiosa coscienza della domenica mattina: “Allora vuoi parcheggiare ‘sta cazzo di macchina e montare in bici?”

Profili del Carega
Profili del Carega

Ad Anghebeni mollo l’auto e scendo in valle per salire verso Obra ed ometto; il Carega ed i suoi Vai mi fanno compagnia mentre salgo pian piano su questa strada che sembra una tangenziale e che finisce in una galleria; ora solo le bici possono andare a avanti fino al Passo di Campogrosso; qui invasione di vicentini, xè tuto ‘n sa votu sa gheto tose sparecio mi; mi fermo giusto per un caffé ed una brioche e poi prendo la Strada degli Eroi; sono in dubbio se sia percorribile visti gl ieloquenticartelli; mi fermo e chiedo ed è tutto un segno di sfida dai bipedi che dubitano delle mie capacità cicloalpinistiche. Purtroppo quando arrivo alla frana  effettivamente  non vedo vie di sbocco; nel bosco sopra la frana vedo invece luccicare del metallo…. aguzzo gl iocchi e vedo un vecchio vestito da bici come Binda che armeggia con una bici da corsa su un improvvisato sentiero.Decido di seguire l’ardito ciclista d’altri tempi che scarpina su radici bagnate e sassi instabili con un paio di scarpette da bici di cuoio come 50 ani fa!!!

“Fermo lì tosato! Te dago ‘na mano!” mi fa  sarei quasi tentato di accettare per non rischiare di schiavellarmi nuovamente la caviglia portando la bici in spalla, ma poi l’orgoglio prende il sopravvento e mi armo di pazienza; una mano qua, un rametto lì ed in dieci minuti eccomi superata la frana. “‘Ndo nemo?” domanda il sior; vedo la strada lì sotto nel bosco, gliela indico e poi inforco la bici e lo saluto infilandomi nel bosco. “Io scendo così!” lo saluto e lo ringrazio per la compagnia.

Ossario del Pasubio
Ossario del Pasubio

In breve arrivo all’Ossario del Pasubio; trovo un sentiero che mi fa accorciare non poco la discesa verso Ponte Verde; qui prendo la strada  fino a Passo Xomo e Bocchetta Campiglia; in prossimità dell’ingrsso alla Strad delle 52 Galleri fortunatamente il traffico viene fermato e si può procedere in silenzio l’ascesa lungo la Strada degli Scarrubbi; purtroppo non ho fatto attenzione alle due settimane di top ed alla stanchezza che arriva; pian piano  cala l’ombra della fame e della sete su  di me; accidenti ho saltato l’ultimo rifornimento!!!!

La media scende, aumentano le soste, cavoli è dura ammetterlo, ma sono in crisi di fame!!! Scende la catena sulla piccola, anche se le pendenze di questa carrabile sono ridicole; incrocio frotte di gitati che scendono chiaccherando dpo un lauto pranzo al Rifugio Papa, abbozzo dei sorrisi di compostezza ma dalle facce che fanno deduco che non sto dando un gran spettacolo come Mountain Biker… diamine quando arrivano le Porte del Pasubio???? Cala la nebbia, fa anche freddo ormai….. pian piano mi avvicino, ho fame!!!! Arrivato al rifugio l’amara verità: c’è talmente tanta gente che non riesco neppure ad entrare.. neppure per una bottiglia d’acqua!!! Aiuto!!!! Amaramente mi vesto del possibile e imbocco la Strada degli Eroi e pian paino con il calare della quota sento il caldo e sono al Pian delle Fugazze, dove un buon thé caldo ed un pai odi fette di strudel mi rimettono in sesto.

Bei posti però! 65 km e 2200 metri di dislivello

Scarubbi-Eroi

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