Medaglia! Medaglia! Medaglia!
Nonostante non abbia fatto la mia migliore gara della stagione e grazie all’assenza del mio più forte avversario che mi ha più volte bastonato quest’anno (in Liguria, a Toscolano Maderno) sono riuscito a portare a casa il titolo per soli 12″!!! Crederci fino alla fine insomma.
Sì perché nel triathlon age group non sai mai chi hai davanti o dietro, a meno di conoscenze dirette; infatti le partenze sono tutti assieme, i numeri non sono assegnati in base alle categorie ma in base al ranking, ovvero al punteggio che si ha guadagnato nelle gare; così dopo l’uscita nuoto disastrosa (mi sentivo in affanno per le troppe botte subite, per la pressione della gente sulle gambe, addirittura sulla schiena, tanto da volermi ritirare.) mi tocca pensare a rincorre il 51, il 33, il 71…. e chi se li ricorda più i numeri letti sulla starting list? Già sono completamente in acido per mancanza di ossigeno, figuriamoci se riesco a tenere a mente dieci numeri primi diversi.
Dopo la prima boa, passata addirittura a rana per cercare di capire dove piazzarmi, esco dal gruppo e mi metto a nuotare da solo; mi riprendo per l’uscita all’australiana, una pulita agli occhialini e mi rituffo; in prossimità dell’uscita abbozzo addirittura uno sprint quando sulla destra arriva un motoscafo che mi passa come un razzo; è una ragazza, una junior, che scoprirò poi mi rifila più di 5 minuti a nuoto: giusto così, largo ai giovani penso (tanto poi l’asfalto in bike ripenso, eh! eh!). Quindi esco con un pessimo 2’01″/100m di nuoto in 65 posizione.
Così inforco il mio carbocavallo e mi lancio ala muerte contro ogni avversario che incontro; nel sottobosco del fondovalle trovo un simpatico giovane con cui facciamo un tiramolla per passare un bel po’ di paracarri; meno male che almeno in bike la gamba sembra girare, e a parte alcuni intoppi nel single-track in discesa riesco a recuperare. Passo gli ultimi nel bosco finale e scoprirò poi che è qui che sorpasso il mio avversario di oggi, naturalmente senza saperlo; così tiro fino alla fine anche nel malefico lungolago su sassolini dove le caviglie affondano e senti mostruose mani che ti afferrano i piedi per trascinarti giù.
All’arrivo un po’ di confusione con classifiche che tardano ad arrivare e poi la soddisfazione finale del podio e della medaglia.
Note della gara: percorso bello e vario ma non durissimo, in gran parte in ombra; due salite corte in bike e una di corsa; un solo attraversamento di strade ben presidiato. Tracciatura perfetta, nessun rischio di sbagliare. Location ottima, bel lago fresco e invitante per bagni ristoratori dopo gara, ottimo per tutta la famiglia. Pacco gara discreto (maglia uguale al Lago Moro).
Un bel video in cui si vede anche il sottoscritto alla partenza e in bike.
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