Cribbio e questa rondella dove va? Aspetta, dovrebbe fare il paio con quella sull’altra vite della pinza… ecco fatto!
Una stretta alle viti, la pinza dovrebbe centrarsi…. che culo!
Centrata al primo colpo! Di solito in garage ci metto un quarto d’ora solo per centrare la pinza!
Qui invece, in mezzo al prato, sotto un sole ancora forte delle 4 del pomeriggio, sudato e stanco come non mai, mi è venuta al primo colpo!
Prodigi dell’adrenalina.
Del resto chi non ha testa abbia gambe dice il proverbio… ed in questo caso pare sia proprio azzeccato!!!
Infatti pur avendo testato la gamba a perfezione, pur avendo fatto il giro di ricognizione il nostro prode testardone è rimasto della sua idea, cioè di fare tutta la a gara con la forcella rigida…….trovandosi dopo 5 ore con la schiena a pezzi, i polsi distrutti, le spalle doloranti.
Bella cazzata direte voi, ma ci sarebbero percorsi da fare con la rigida (per esempio la 24h della Val Rendena è fattibile), però bisogna scegliere bene!!!
Che bischero, e pensare che all’inizio mi sentivo proprio bene, viaggiavo in quinta-sesta posizione, avevo anche il tempo di fare gigiate per il fotografo come in quest scatto di Giofoto.
Il caldo si è fatto sentire subito, e una volta passati i primi giri di sfogo si comincia a seguire il proprio passo; ad ogni passaggio chiedo a Giorgia la posizione per capire come sto andando e mi sembra di tenere bene; davanti ci sono i due specialisti delle lunghe distanze, ma non sono molto lontani, siamo tutti e 7 concentrati in un giro; raggiungo il solitario dall’enigmatico numero 1, facciamo due chiacchiere; lui pensa che io sia tra i primi (parole sue…) e poi sul piano mette la marcia e va; lo riprendo in discesa facendo dei discreti numeri (con la rigida aumenta la complessità di certe manovre…) ma poi penso alla durata (avevo scritto lunghezza, ma qui la prestazione è la lunghezza, il campo di gioco è la durata) della gara e lo lascio andare; per la cronaca si piazzerà terzo.
Pian piano vedo che la regolarità in queste gare paga; quelli delle squadre partono dai box alla velocità della luce, ma a metà giro (complice la conoscenza del percorso ed alcune discese filanti) li riprendo; purtroppo il caldo è veramente insopportabile e dopo un po’ non si sa più che bere; acqua, sali di tre tipi diversi, coca cola…. alla fine prendo le bottigliette di acqua frizzante del ristoro e metà le bevo e metà me le verso addosso.
Verso le tre del pomeriggio comincia la crisi; un po’ di stanchezza era prevista, purtroppo qua cominciano a farmi seriamente male i polsi, la schiena, il collo; mi fermo a mangiare del riso preparato da Giorgia (bravissima, a due giorni dal parto….Bianca Maria ferma lì non mi nascere adesso!!!!) e medito il ritiro; non è stanchezza, è proprio dolore; provo un altro giro, sarei comunque sesto per il ritiro di quello davanti a me… che fare?
Non esiste ancora la gara che mi vedrà ritirato, che diamine!!!
Dopo 20 minuti di ripensamenti in cui vedo passare tutti i miei avversari mi decido; cambio forcella e rientro.
Ritorno al box, a fianco dei cortesi ragazzi della MTB di Isera, presenti con due squadre da 4; potrei chiedere loro aiuto ma il guaio l’ho combinato io e me lo risolvo io; Giorgia è andata al bar a vedere la partita del mondiale presupponendo un mio ritiro; pian piano smonto e rimonto tutto; sono pronto a rimontare.
Entro in circuito e capisco subito la differenza; sono proprio stato un cretino a pensare di farla con la rigida; ci sono due con la rigida, ma hanno le ruote da 29″ ed è tutta un’altra cosa; la gamba ha ripreso fiducia e pian piano riprendo il mio ritmo; raggiungo nuovamente il mio amico solitario e scopro con amarezza che è terzo in classifica; gli faccio i complimenti e poi riparto, cavoli, sto veramente bene…… chiudo con 31 giri in 8h e 58′; potevo attaccarcene un altro per salire in classifica ma la convinzione non c’era più.
Peccato, sarà per un’altra volta!