Perché le gare di endurance si fanno in team, mai da soli; l’unica volta che mi sono trovato da solo, senza la compagnia di Giorgia, era la [intlink id=”1518″ type=”post”]12 h della Val di Sole in notturna[/intlink], nel 2010; allora mi ricordo che pur preparandomi una fila di borracce pronte, non ero riuscito ad alimentarmi al meglio, e mi ero dovuto fermare a mangiare un piatto di pasta perdendo il treno dei migliori.
Ora posso contare su un valido aiuto, come alla [intlink id=”2316″ type=”post”]9h di Bondo[/intlink], quindi bisogna come minimo andare a podio.
Partenza stile Le Mans, si fa un lungo giro del fettucciato; davanti partono le squadre, io cerco di partire forte per stare in testa, poi si vedrà; il primo giro è super veloce, 16 minuti in tutto; mi sono accodato ad uno e gli ho succhiato ruota nei single track, nei guadi….percorso strano, quasi interamente pianeggiante, ma molto guidato.
Se vuoi andare forte devi pedalare sempre e restare concentrato. Tanto concentrato che quasi non vedo tre caprioli che escono dal bosco correndo; l’ultimo quasi lo investo mannaggia…
Giuliano mi dice i stare calmo dopo un’ora, che sono in testa; rallento per aspettare che arrivi qualcuno con cui dividere un pò la fatica. Arriva il numero 46 e sembra abbia un buon ritmo; mi accodo, ci faccio due chiacchere; mi sembra un pò teso, curvo sul manubrio, spinge rapporti duri con al sua 29, riuscirà a reggere il questo ritmo?
Mi affianco, do un paio di cambi; passato un giro (sempre 18 minuti, veloci ma gestibili), quando sembra che andiamo via bene arriva il numero 47 da dietro come un fulmine e prova a seminarci sul tratto tecnico; gli corro dietro, è il leader di classifica, temibile. Dopo un giro allo spasimo si accomoda anche lui al traino, cominciano i giochetti; chi non vuole tirare, chi dice che tanto la gara è lunga…. insomma diventa una gara tattica. Rallento, è inutile che io tiri il gruppetto, siamo solo alla seconda ora.
“Eh, ma così recuperano gli altri!” protesta il numero 47; “Basta che titri anche tu!” gli dico.
Così arrivano da dietro anche altri due ddi un’altra categoria, con un buon ritmo….. è così allora che il 47, approfittando di un punto nel single track con parecchi doppiati, parte a manetta cercando di seminarci; ci metterò mezzo giro a riprenderli col cuore fuori soglia, essendo rimasto bloccato dai sorpassi. quando li raggiungo lui riparte come un missile e questa volta lo lascio andare, siamo solo alla terza ora e non va bene fare questi ritmi.
Rimango con i due che viaggiano appaiati con le loro 29 nuove nuove; sono l’unico con la 26, almeno questo mi nobilita; certo che faccio un bel pò di fatica nel seguirli sui sassi, nei guadi; non c’è nulla da fare, sono più scorrevoli. E’ così che avverto un calo e mi lascio sfilare; i miei tempi stanno pericolosamente aumentando, è meglio correre ai ripari; chiedo energie al Team Manager e via di gel, altrimenti qua si schiatta.
Proprio quando mi fermo passa quatto quatto un altro della mia categoria; ora sono terzo.
Dannati Gel, hai voglia ad andare avanti al naturale, con frutta secca, panini con la marmellata…. non c’è nula come quei dannati gel; li senti che entrano in circolo, li senti nelle gambe, nella testa ceh non ronza più per la stancehzza……ed i miei tempi diminuiscono, i pignoni cominciano a scendere, non più a salire. Mi viene voglia di accelerare per riprendermi il secondo posto almeno, ma nella foga addirittura sbaglio percorso e mi cappotto nel prato come un pirla!!!! Meglio ridurre la velocità e portare acasa il terzo posto.
Gli ultimi giri sono al tramonto, con il sole basso sull’orrizzonte che illumina le nostre figure; con grande sorpresa mi tocca fare l’ultimo giro sforate le sei ore….. non ne avevo voglia. Però chiudo a pieni giri con i due vincitori, che nel corso dell’ultima tornata si sono scambiate le posizioni e chiuderanno a pochissimo l’uno dall’altro.
Adesso la classifica del circuito si fa interessante.