Gliela ho buttata lì così, dopo un giro in bici: “Hai voglia di fare la “24h in coppia?”. Non mi sentivo pronto per farla da solo, non ero riuscito a prepararla a dovere; così, dopo il suo OK, ci ritroviamo Daniele ed io a gareggiare in categoria M2; saranno pur sempre 12 ore a testa… e non sappiamo bene chi, cosa, come pedalerà, dormirà, mangerà…..Arriviamo a Caderzone un po’ tardi, alle 10:30, quando tutte le squadre sono pronte e già c’è gente che si riscalda e prova il percorso; siamo veramente in tanti, e troviamo posto lontani dal traguardo; se rispetto alla 12h di Dimaro non avremo la noia dell’altoparlante, per Giorgia sarà difficile seguirci, e per noi più arduo rientrare alla base di notte, mezzi storni come i criceti a forza di girare sul percorso…Il nostro “tendone” sta in piedi per miracolo, dormiremo (quel poco che riusciremo a fare) metà in tenda e metà in auto; come al solito il fedele fornello usato in tanti viaggi in bici ci fornirà la sostanza per pedalare a lungo.Abbiamo il tempo per confermare l’iscrizione e per assistere al briefing prima della partenza in cui vengono spiegati i cambi; il tutto sembra gestibile in maniera tranquilla, anche se sicuramente avremo a che fare con le squadre da otto persone che avranno di certo un’altra velocità. Decidiamo di comune accordo che parto io per i primi due giri; continueremo così fino a sera per poi allungare i turni. La partenza è dalla piazza del paese alle ore 12 esatte; al colpo di cannone partono tutti come i razzi, in testa le squadre da sei che gareggiano per il titolo italiano e poi tutti noi alla rinfusa; occhio a non farsi coinvolgere da cadute, manubri che si infilano in ogni dove, ruote e pedali… mi ricordo l’anno scorso al circuito di Dimaro che soprattutto le curve a gomito erano molto pericolose, e su questo circuito ce ne sono parecchie. Ci sono poi due punti chiave diciamo pericolosi; due discese dall’argine sul Sarca con pendenze elevate, il secondo dei quali in prossimità dell’arrivo ha uno scalino violento che è meglio affrontare nella giusta maniera; al secondo giro uno da dietro in estasi creativa da freeride sbaglia e rotolando sulla bici quasi tira a terra me ed il tipo che ho a fianco. Per il resto il percorso è veramente facile, ci sono parecchie curve a gomito e si è sempre sui pedali per rilanciare la velocità; si risparmiano anche le cambiate poiché con un rapporto dietro e la corona media e grande si fanno praticamente tutte le salite e discese; ancora una volta mi risulta comodo il bloccaggio forcella perché ci sono un paio di rampe su asfalto da affrontare a tutta velocità in piedi sui pedali.Il problema principale sembra esser il gran caldo e la polvere lungo il tracciato; basta un giro per ridursi come alla Dakar, spero di aver dietro abbastanza abbigliamento…..
Esauriti i primi due giri passo la palla a Daniele; sono già sudato come non mai, è veramente afoso; mi godo un po’ di minuti in zona cambio per vedere come si comportano le squadre; c’è veramente differenza tra i solitari che passano con il loro ritmo placido e ci componenti dei team che partono a tutta; ad un certo punto mi suona il telefono; con sorpresa vedo il numero di Daniele e già penso al peggio: mi dice che ha bisogno di un cambio e che sta arrivando in zona; mi precipito al mio posto. Cosa sarà mai? Quando lo vedo arrivare vi fa segno con la sella in mano che ha rotto la sella!!! E pensare che avevamo previsto ruote di scorta, pastiglie freno, ma non la sella; per fortuna nel tempo in cui io faccio un paio di giri riesce a racimolare a caro prezzo una sella nuova; ora parte a tutta, il tempo per “farsi il culo” sulla sella ce l’avrà!!! Man mano che giriamo capiamo che è ora di allungare i tempi di percorrenza; infatti non riusciamo ad essere particolarmente veloci e con soli due giri non abbiamo abbastanza tempo per riposare; allunghiamo così ad un’ora, un’ora e mezza e poi due ore; in quel tempo chi è fuori si presenta alla partenza aspettando l’arrivo del compagno; è un po’ complicato, ma non riusciamo a chiudere i 4 giri in un’ora esatta, sarebbe troppo alta la media.Escono le prime classifiche e siamo terzi, ma ci sono ancora 5 coppie tutte molto vicine; per ora va bene e non forziamo; non ho ancora visto chi sono i nostri avversari, la coppia 214 e 206. Le medie sono ampiamente sopra i 20 km/h, chissà se riusciremo a tenere questo ritmo. Il turno dalle sei alle otto è il primo da due ore; si rivela impegnativo perché fa molto caldo e non riesco a bere ; sul finire ho qualche accenno di crampi, e sono contento di dare il cambio a Daniele; mentre mi riposo passa a trovarmi Marco che sta a Tione: mi alzo dal mio umile giaciglio e le gambe partono alla rinfusa per conto loro, sono i crampi!!! Come al solito il bere poco mi ha portato a questo; cerco di recuperare bevendo molto dei reintegratori, poi Marco gentilmente mi porta un caffé doppio e sono pronto a partire; nel frattempo sono arrivati i genitori di Daniele con un pò di frutta ed acqua. Alle dieci parto sotto una girandola di fuochi d’artificio; li vedo sparare sotto di noi dal Sarca e l’effetto è notevole. Il turno dalle 22 a mezzanotte si rivela proficuo: a metà circa raggiungo uno che i sembra della coppia 206 che sono davanti a noi; ad un certo punto mi giro e chiedo: “Ma mi hai doppiato o ti ho raggiunto io?”. Mi risponde che lo ho raggiunto io con un altro gruppetto; quindi ora siamo appaiati al secondo posto, ma non c’è frenesia di gara. Facciamo due chiacchiere mentre facciamo due giri assieme; il ritmo è comunque spedito ma si chiacchiera volentieri di sport e di gare prossime (ma come, non ne avete abbastanza???). Al cambio capisco che sarà dura tenerli; loro fanno turni da tre giri (circa un’ora), noi facciamo ora turni da tre ore per provare a riposare un pò e vedremo quale tattica sarà la migliore; arrivo alla tenda giusto per mangiare la zuppa preparata da Giorgia e poi mi sdraio per riposare; in qualche modo riesco a dormire, ma quando sento la sveglia alle 3:15 mi alzo che son cadavere; è dura rimettersi in moto! Do il cambio a Daniele che mi sembra altrettanto provato; per fortuna si va verso la luce del sole e giro dopo giro la gamba migliora; quando albeggia l’umore migliora e la pedalata pure; certo di incitare un po’ i solitari che arrancano, ma non mi rispondono nemmeno, probabilmente in trance completa; l’unica sempre fresca sembra essere la Menapace che conduce la gara femminile: con la sua 29er e spesso in piedi sui pedali viaggia tranquilla senza apparente sforzo.Gli ultimi giri del mio turno sono proprio tosti; cerco di mangiare e di bere, ma sono alla frutta; do il cambio a Daniele alle sette di mattina che sono un po’ a corto di benza….che c’è di meglio allora che un bel piatto di riso coi funghi preparatomi dalla Giorgia???? Una lauta colazione….Do un’occhiata alla classifica; la nostra tattica non ha pagato ed ora siamo indietro di 3 giri dai secondi, ma avevo già capito come sarebbe andata a finire: piuttosto vedo che durante la notte sono cambiate le cose e dietro il team di Storo che sembrava tallonarci è naufragato ed invece sono avanzati altri team che comunque sono a 2 giri di ritardo. Dovremmo riuscire a stare sul podio; i primi sono invece proprio irraggiungibili; durante la notte li ho visti passare via a velocità esagerate.
Ora c’è solo da conservare la posizione; do il cambio verso le dieci di mattina a Daniele; entrambi ormai sembriamo piuttosto provati, e ci scambiamo poche parole; il clima migliora lungo il percorso, ed ora hanno tempo di scherzare in tanti; noto che i gruppi delle squadre non riescono più a fare velocità stratosferiche; con un paio di squadre vedo che accelerano nella parte iniziale e finale ma poi li riprendo facilmente lungo il percorso; del resto si sa che la differenza tra squadre e solisti non è poi così esagerata come le forze in campo farebbero presumere.
Gli ultimi giri che dovrebbero esser una passeggiata si rivelano invece difficili; occorre non perdere la concentrazione perché fermarsi una mezzora prima significherebbe perdere la posizione; vedo che nessuno molla, nemmeno i primi che sono ampiamente davanti; faccio un ultimo giro a tutta, sperimentando quello che vorrebbe dire essere in una squadra da otto: riesco a spingere dappertutto, tanto all’arrivo do il cambio a Daniele per l’ultimo giro; siamo terzi!!
Eccoci qua in posa con la luganega e l’ombrello, meritati premi!
Le foto del podio non ci sono perché Giorgia era troppo emozionata e ha fatto confusione con il telefonino.
Ecco le classifiche:
Classifica Generale 24h Val Rendena 2008
Classifica M2 24h Val Rendena 2008
Ecco una sintesi dei tempi fatti da noi e dalle due coppie arrivate sul podio.
Team | Two is megl che one |
Team Terra Pista | Comano Bike | |||
Giri percorsi | 85 | 89 | 95 | |||
Tempo totale oltre le 24 ore | 0.03.23 | 0.10.22 | 0.27.35 | |||
Tempo medio | 0.16.59 | 0.16.23 | 0.15.27 | |||
Tempo minimo | 0.14.45 | 0.14.11 | 0.13.24 | |||
Tempo Massimo | 0.20.35 | 0.19.13 | 0.34.19 | |||
Atleta | Giacomelli | Grassi | Miorelli | Ferrari | Pellegrini | Degiampietro |
Giri percorsi | 43 | 42 | 49 | 40 | 48 | 47 |
Tempo totale (ore) | 12.05.35 | 11.57.48 | 12.43.09 | 11.27.13 | 12.17.56 | 12.09.39 |
Tempo medio | 0.16.52 | 0.17.05 | 0.15.34 | 0.17.11 | 0.15.22 | 0.15.31 |
Tempo minimo | 0.14.19 | 0.15.11 | 0.13.34 | 0.14.48 | 0.13.19 | 0.13.29 |
Tempo Massimo | 0.20.22 | 0.20.48 | 0.18.05 | 0.20.21 | 0.17.55 | 0.50.43 |
Ho trovato le foto del podio!!!!