Oggi chi ha terminato questa gara è un piccolo grande eroe della Mountain Bike.Non solo per la estrema durezza del percorso (nonostante i soli 92 km ed i relativamente pochi 2700 metri D+) ma per le condizioni del terreno, che già di suo non fa sconti a nessuno. Radici, fango, sassi rotti ed appuntiti, fossi ovunque, ciottolato in salita ed in discesa nei mille sentieri di questo altipiano; ed infatti al giro di boa, sopra il rifugio Stella d’Italia quando l’interminabile salita di Forte Cherle era finita e già pregustavo di poter iniziare a spingere… pssss!
La ruota davanti bucata, taglio in pieno battistrada ceh il liquido non riesce a chiudere.
Vabbeh!, proviamo anche il gonfiagomme. Niente. Scendo lentamente fino all’asfalto contando su un terreno più pulito dove riparare la gomma; via di camera d’aria, ma i minuti sono interminabili nel far stallonare il copertone, nello svitare una valvola incrostata… e via che passano i miei avversari a frotte. Qaundo passa Fasuto e mi chiama non me ne accorgo nemmeno tanto sono intento a gonfiare. Riparto con qualche speranza di recupero, ma vicino a forte Dosso delel Somme mi si affloscia anche la ruota dietro; per un pò penso al da farsi incamminandomi con la bici in mano; passano biker uno dietro l’altro, riconosco alcuni con cui ho battagliato i primi km, cavoli, ero proprio messo bene se arrivano ora; magra consolazione per me.
Dopo alcuni minuti mi viene in mente che forse nella bomboletta c’è ancora qualcosa, la infilo nella ruota dietro speranzoso e…. incredibile, sta su! Mi fiondo giù per le discese come un forsennato, tanto ormai che mi può capitare ancora? E via tra i senieri di questo altipiano immenso; gli organizzatori non si sono fatti mancare nulla, tra Nosellari Bike, Gibo Simoni Marathon e Granbike di Folgaria praticamente oggi ci siamo fatti tre gare in una. L’ultimo pezzo verso il cimitero austriaco è sempre ostico, ma trovo la forza di recuperare un po’ di persone; l’ultima la becco in fondo al rettilineo di arrivo e la frego per il 99esimo posto….. nei primi zento come si dice.
All’arrivo trovo ad aspettarmi con gli amici di Sardinia Mountain Bike, che si sono fatti una bella scorpacciata di sentieri trentini; bene, la cortesia va ricambiata, prossima gara il Radi di Sardegna!
Gara sfortunata sugli altipiani per me; se conto le mie partecipazioni tanta buona volontà ma tante forature, inconvenienti (l’anno scorso ruppi il cambio della bici nuova); oggi con i preamboli avrei dovuto aspettarmelo; non solo ho dimenticato il GPS (nuovo di zecca grazie all’assistenza Garmin), ma ho perso la borraccia dopo 5 km ed ho dovuto fare tutta la prima metà senza acqua, fino a Lavarone dove Antonella aveva il cambio.