Commentare il libro di una persona che si conosce non è mai facile e devo dire che non mi è mai capitato!!Si rischia di passare dalla piaggeria (è pur sempre un conoscente in un piccolo mondo come quello trentino dove ci si incontra spesso…) alla stroncatura dettata dalla invidia più becera; lui infatti il sogno nel cassetto lo ha realizzato, mentre gli altri, noi, ce l’abbiamo sempre lì che aspetta che terminiamo una delle inutili faccende quotidiane che ci occupano la vita e ci annebbiano la mente.
Complimenti per il titolo innanzitutto, che fa a pugni con l’ortografia ma ironizza sul tema del libro.
Complimenti per il coraggio; scrivere un libro di corsa in montagna in un territorio come il nostro dove almeno uno su due una sgambatina di corsa o con gli scarponi se la fa, denota un certo spirito avventuroso di uno che non ha paura di uscire dall’anonimato della metà classifica per dire la sua.
Complimenti per il tempismo; dieci anni fa un libro del genere non se lo sarebbe filato nessuno; dieci anni fa c’era la corsa in montagna, ora ci sono le skyrun, ci sono i trail che mietono appassionati.
Del libro in sé non saprei proprio che dire; una serie di racconti come ce ne sono tanti in rete, (provate a cercare Flavio Dal Bosco oppure RunAlbert per esempio) e come ce ne sono tanti pure su questo blog che è nato quando ancora non c’erano i blog.
Si fa leggere insomma da chi condivide le passioni per lo sport, la natura e la fatica.