La scelta per il ritorno al cinema è stata dettata da motivi logistici molto stringenti: la vicinanza del cinema Roma (in cui non mettevo piede da circa 10 anni…), la concomitanza di un sabato libero dei suoceri (che voi non ci crederete ma è mooolto difficile che stiano a casa la sera, si sono invertite le parti!!).
Così eccoci qui un pochino scettici a questo film di un comico di Zelig, che in verità non mi sono mai piaciuti; mi sono completamente ricreduto.
Non tanto per le battute comiche (ce ne sono parecchie, ed in sala si sente ridere sguaiatamente) ma per come il film è costruito: nono è un insieme di gag e battute slegate come sono i film di Aldo Giovanni e Giacomo, ma un vero film, che corre via leggero ma fa riflettere. Fa riflettere su come gira l’Italia al giorno d’oggi; il trionfo della mediocrità a tutti i livelli, della raccomandazione come obbligo, del nepotismo anche in sede clericale.
Checco Zalone ha addirittura superato gli incassi di Benigni ed il paragone calza a pennello; infatti se Benigni con il suo fare scanzonato e fanciullesco metteva in risalto l’Italia con i suoi drammi (Il Mostro, {it:Il Piccolo Diavolo}), allo stesso modo il comico pugliese attraversa la nostra Penisola con il suo modo becero, sgraziato, ignorante, mettendo in luce cosa è l’Itlia al giorno d’oggi.
Molto più di un film comico insomma.
MAgistrale poi {it:Tullio Solenghi} nella parte del Vescovo!