Carega Vajo Cavai e Vajo Pissavacca: la polvere chiama nelle Piccole Dolomiti.
Sembra ci siano condizioni spettacolari a nord, roba da far dimenticare un inverno arido e avaro di neve. Ieri in un giretto mattutino sul Mut e sul Gronlait Beberosky ed io abbiamo assaporato la migliore neve degli ultimi anni: polvere, appena un po’ pesantina nei versanti al sole ma soprattutto immacolata! Sembra che quest’inverno gli scialpinisti siano ancora… in letargo!
Così questa mattina, avendo avuto notizie dal solito mato vicentino (xe mato!, xe mato! mi confidano i suoi conterranei incontrati lungo la salita) di buone condizioni sul Carega torno dove sono stato due anni fa con il fido KarlHeinz per una variante al giro.Questi posti selvaggi e austeri sono semplicemente fantastici; c’è poca gente e quindi libertà di tracciare un intero vallone in salita e addirittura scendere tutto solo tra la maestosità dei pilastri di roccia delle “Piccole Dolomiti” lungo un Vajo immacolato tutto per me.
Ho avuto solo un po’ di difficoltà ad uscire dal Vajo Pissavacca, quando vedevo già la strada di fondovalle a poca distanza; la via era chiusa da un doppio salto ghiacciato. Ci ho pensato su buoni venti minuti; saltare con gli sci? Buttare gli sci e le racchette e poi saltare a piedi? Alla fine sono rientrato sui miei passi per 100 metri di dislivello ed ho deviato a sinistra seguendo le tracce di un camoscio; quando ho intravisto un segnavia CAI-SAT ho capito finalmente che sarei stato a casa per pranzo.
Carega – Vajo Cavai Vajo Pissavacca GPX file