Il salto di catena decisivo, che sia ora di monocorona?
Le gare di noi amatori della domenica sono disseminate di piccoli dettagli che potrebbero cambiare il corso degli eventi; pariamo di attimi capaci di invertire il moto del tempo, di ridarti indietro quei minuti preziosi persi dal tuo avversario; disseritiamo seduti al bar del dopo gara di coincidenze epocali: un piede a terra come l’allineamento dei pianeti capace di influire sui bioritmi e rallentare la tua prestazione fino a quel momento eccellente.
Ecco che anche io ho il mio momento topico, quello in cui il mezzo mi ha tradito!
Poco prima di arrivare a Fondo, nel tornantino del Canyon del rio Novella, mi cade la catena ; piede a terra, il Bolo , con il quale avevo duellato fino ad allora, infilandolo nelle curve a destra che spesso prendeva un po’ troppo allegre, se ne va; io rimango lì e provo a recuperare lui ed il gruppetto che mi ha raggiunto; siamo in ciclabile ora, quella che l’anno scorso ci eravamo bevuti tutti d’un fiato.
“Dai che li riprendiamo!” urlo ai miei quattro improvvisati compari, e, come spesso mi succede quando pecco di esuberanza, quelli mettono giù un pignone in più del mio e rampa dopo rampa, còte aprés còte, mi seminano, lasciandomi soloall’inseguimento.
Irene, la morosa di MotoCarlin mi coglie in un attimo di scoramento, in balia di crampi.
Val_di_Non_bike
Così mi recupera lemme lemme quel demonio di un Lele, con dieci anni più del sottoscritto, e pure un paio di diretti oncorrenti; limito i danni accompagnando al traguardo una simpatica biondina, che è pur sempre una da Copa du mundo de Bicicleta da montana, olé!!