Si respira sempre una bella aria frizzante in queste manifestazioni, come il Vigolana Trail.La gente è allegra, eccitata e disponibile e si sente parte di un qualcosa, di un evento scandito dalla musica degli altoparlanti; vestita in modo variopinto e ridicolo (ma sarebbe lo stesso se fosse in bici, con gli sci o con altre diavolerie moderne) è positivamente tesa ad affrontare una fatica immane come quella dei due percorsi partoriti dalla mente insana del Trentino Trail Running, alias Herbet, Luca, Alberto, Giancarlo e Fabrizio; 35 km e 2000 D+ quello, gosh!, corto e 65 km 4000 D+ quello lungo.
La giornata si preannuncia soleggiata e calda, ed alle sette di mattina la luce radente illumina una piazza Marzari a Vigolo Vattaro stracolma di gente; noi siamo pronti a partire con la bici staffetta armati di GoPRo.
Ecco qua il ganzo di mia sorella in compagnia di mio fratello Gianmarco; il primo più avezzo a spritz cittadini, il secondo burbero trentino di montagna con cui ho condiviso parecchie avventure, una su tutte questa fantastica traversata invernale in Vigolana; due persone apparentemente diverse unite dalla passione per il trail running, o corsa in ambiente: cosa può fare lo sport, a volte.
[wp_youtube]LtQ5vX87xFI[/wp_youtube]Ecco MariaRosa, in gara con il marito; è tutta la primavera che la vedo correre nella piana per allenarsi, caparbiamente finirà la gara con un ottimo tempo.
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Ecco Ivan un collega motocrossista, che si è prefissato l’impegno quest’inverno ed ora è qua, assieme a centinaia di altri camminatori incalliti.
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Con Fausto e Giacomo ci siamo divertiti a fare da apripista in bike , mentre lo zoccolo duro del CC Senza Freni allestiva il ristoro di Passo Cimirlo. Abbiamo faticato non poco a tenere dietro i primi, che sono partiti come dei forsennati fin dai primi metri; per tenerli dietro e fare le riprese ho dovuto tenere una andatura rispettabile.
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Mi sono lasciato sfilare poi ed ho vagato per le retrovie del gruppo, respirando per un po’ anche io il clima di gara; la gente sale tranquilla, per nulla impaurita dai 65 km che ha di fronte; li lascio alle Terre Rosse, dove finisce il primo tratto di salita e comincia l’aggiramento della Marzola.
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Ritornato sui miei passi, sono partito come bici staffetta anche per la gara cosiddetta corta, che non è altro che una piccola skyrace nostrana; qui i nomi sono conosciuti gente che pesta non poco, e fino a Forte Fornace avrò il mio bel da fare a tenerli dietro.
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