6 ore del Bacoco’s Mountain Bike Endurance 2012

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L’importanza dei particolari…. anche in una gara lunga lunga….lunga 6 ore!Ormai ho una certa esperienza di gare endurance, e so che  si vincono/perdono alla fine, nella ultima ora di gara, qunado le forze sono al lumicino e non bisogna sbagliare nulla, anche un piccolo, piccolissimo minuto conta, perché le possibilità di recuperarlo accelerando è praticamente nulla.

E tutto il contorno conta ancora di più: mangare bene , riposare, avere la bici a posto; per fortuna Giorgia ha trovato un posto fantastico dove riposare e mangiare bene; i piccoli ronfano che è un piacere.

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Decido di portare la bici in camera come fanno i prof., non si sa mai visti i tempi che corrono.

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Così parto piano ma deciso, squadro i solitari come me; ci sono come al solito parecchie 29, alcune veramente striminzite con forcelle rigide che sembrano bici da turismo, ma oggi la forcella serve ed anche un paio di pollici buoni sulle gomme per le asperità del fondo, che risulta veramente ostico.

I primi giri cerco di capire la testa della corsa, forse sono un pò troppo al gancio, ma nemmeno dopo i primi tre giri riesco a capire in che posizione sono; tra un sorso e l’altro (fa un caldo infernale, per fortuna gran parte del percorso è all’ombra) mi diverto comunque nelle discese tecniche cercando di accelerare; ne prendo uno con cui faccio due chiacchere, scopro che è secondo; allora provo ad accelerare su indicazione di Giorgia e raggiungo i lprimo, un ragazzo giovane in sella ad una 26. Pedlaa forte l’amico, per fortuna con un pò di mestiere in discesa lo raggiungo.

Si fa due chiacchere assieme, ma i lsuo ritmo in salita è troppo alto, rischio di saltare. Decido di lasciarlo andare e di fare i lmio ritmo; per un pò ci incontriamo al traguardo, è davanti di circa 100 metri, divario ceh aumenta in salita e diminuisce in discesa; uno, due, tre giri li passiamo così ed in breve arriviamo alla quarta ora.

Le forze calano, ma il distacco è sempre contenuto; poi di colpo buco dietro e la gomma va giu in un baleno; provo con il FAST ma non sta su, evidentemente il taglio è troppo; mi fermo preso la nostra auto e Girogia mi passa l’altra ruota; riaprto, ma scopro che il primo ha accelerato ed il terzo si è fatto sotto in maniera sensibile e mi passa. Lo riprendo a fatica, la ruota di scorta ha un problema al pacco pignoni e non gira bene, facendo scattare continuamente la catena; ripasso in terza posizione, la trasmissione mi costringe a pedalare con rapporti duri e le gambe mi si inchiodano. Alla fine dell’ultimo giro subisco anche il doppiaggio del primo in classifica, che pedala veramente bene.

Poco male, volevo concludere a giri pieni; concludeo terzo assoluto e secondo di categoria, ma i distacchi sono veramente minimi.

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Con l’occasione viaggetto in Toscana; erano anni che non passavo in queste campagne assolate, incendiate dal sole a mezzogiorno; splendidi panorami ed un posto in più che non conoscevo, grazie al vecio Cesarino: Bagno vignoni.

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