Solita scialpinistica di Santo Stefano: siamo una buona compagnia: la Premiata Ingegneria Leo&Lancia, l’esotico Willy, MarcoBezziBezziMarco, Claudio, Giorgia ed io. I presupposti per una bella gita sul Gronlait ci sono tutti; freddo ma secco, non una nuvola in cielo, si parte dal paese di San Felice, salendo lungo i prati innevati tra i masi e le serre ora incolte; eppure…….Eppure qualcosa mi dice che non è la giornata giusta; Leo nella confusione delle macchine lascia gli scarponi a Pergine e ci tocca tornare indietro a prenderli, a me si rompe prima un bastoncino e poi l’altro, riparati in fretta e furia grazie al nastro dell’Alessandro, incontrato lungo il percorso; per ultimo mi si staccano le pelli dal freddo e raggiungo Giorgia e compagnia solo in cima senza pelli e con i soli rampant. Siamo tutti intabarrati e sferzati da un vento teso e glaciale; c’è poco spazio per i convenevoli ed anche l’ipotesi di scendere verso la Portela per salire dalla Val Cava vano a farsi benedire. Le prime curve lungo la cresta sono accorte, il fondo è ghiacciato e non vorrei che Giorgia finisse di sotto; decidiamo di scendere lungo la pala che guarda a Pergine; “Che vuoi fare?” le chiedo e lei mi risponde che vuole provare a scendere; le prime curve sono buone e mi piazzo dieci metri sotto per aspettarla. Mi giro per fare una foto al pendio e sento un urlo: è caduta e sta scivolando; mi sposto per fermarla. Ha dolore alla caviglia destra, mi sembra strano m non riesce a rimontare sugli sci e nemmeno in piedi. Tutti insieme cerchiamo di ingegnarci per portarla a casa; visto che non può sciare proviamo a farla scendere lungo il pendio con la pala sotto il sedere, ma fa troppo freddo e rischia di congelarsi; allora me la carico in spalla per un po’, ma fare curve con quella neve e con 50 kg sulle spalle non è proprio semplice, con il rischio di farsi male in due. Costruiamo una slitta con i suoi sci e la mia pala; sembra funzionare ma la neve è troppo fredda e pur con tutto il nostro impegno non riusciamo a frenarla a sufficienza a valle. Giorgia dice che ce la fa a camminare per un pezzo; poi nel bosco rado sopra i Prati Imperiali la riprendo in spalla e scendiamo finalmente alla pista di fondo; di qui Giorgia riesce a risalire sugli sci e scende pian piano fino alla baita, dove chiediamo un passaggio per lei fino a Fierozzo. Il responso del medico sarà poi drastico; rottura del malleolo peroneale; sarà necessaria l’operazione chirurgica che stiamo ancora aspettando.
Gronlait – Incidente a Giorgia – Scialpinismo 2008
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