LA gita di Pasquetta che non ti aspetti.
Ci mettimao in auto in direzioen Riva del Garda, più o meno come altri 10.000 trentini e altrettanti tedeschi: una pazzia pensare di andare sul Garda un giorno di primavera. Il lungo letargo dovuto al COVID-19 sembra finito e la gente ha voglia di uscire, e noi pure.
Siamo fortunati, facciamo solo un po’ di coda tra Mori e Loppio in realtà dovuta a un incidente; la maggior parte delle auto straniere è in senso contrario, versi la natìa patria teutonica.
Il lungolago è affollato come lo sono le strade per arrivare fin qui; gli italiani sono inconfondibili: la mise è quella del dì di festa, con colori tenui dei chinos dei maschi e dei vivaci rosa nei piumini firmati delle signore. I tedeschi invece sono sporchi, impolverati e pieni di attrezzi per scalare, camminare e biciclette avveniristiche; le loro divise portano i segni del trekking o delle derapate in mountain bike. Noi ci confondiamo nella massa di sportivi.
LA Ponale è affollatissima, ma basta svoltare verso il sentiero 405 in direzione di cima Capi che ritorna il silenzio e la pace; da qui in poi incontreremo solo alpinisti tedeschi.